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Nome: giuseppe tavella
Su di me: Docente di Elettronica, ricercatore nel campo delle Energie Rinnovabili mi occupo da molti anni di fotovoltaico, solare termico e geotermia a bassa entalpia. Viaggio da sempre con uno scooter elettric...
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Interessi: Lo studio Green Technology offre un servizio di consulenza mirato all’integrazione delle diverse tecnologie ecologiche insieme ad uno studio delle soluzioni green più adatte alle esigenze specifiche d...
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Locazione attività: IT, Veneto - Vicenza
Nome attività:
Green Technology
Descrizione attività: Studio di consulenza Energie Rinnovabili, in particolare geotermia a bassa temperatura (scambiatori verticali, orizzontali, a spirale etc), solare termico (per la produzione di acqua calda e riscaldam...
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Informazioni di contatto: Via Monte Pasubio n.25 Vicenza
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Profilo completo [ vedi ] |
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3/11/2011
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Stile di Vita Green Living
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Locazione:
Il nostro mondo
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Cosa si intende per un’economia basata sulle risorse? Un’economia basata sulle risorse utilizza le risorse esistenti anzichè il commercio. Tutti i beni e servizi sono disponibili senza l’utilizzo della valuta, credito, baratto o ogni forma di debito o servitu.
L’obiettivo del progetto Venus Project, ideato dall’ingegnere sociale e strutturale Jacque Fresco, è quello di liberare l’umanità dai lavori ripetitivi, mondani e arbitrari che non rivestono alcuna rilevanza per lo sviluppo sociale, incoraggiando un nuovo sistema di incentivo focalizzato sull’auto-realizzazione, educazione, coscienza sociale e creatività in opposizione ai vacui ed egocentrici obiettivi di ricchezza, proprietà e potere che dominano oggi il mondo.
Il Venus Project riconosce l’abbondanza di risorse della Terra e che i nostri metodi obsoleti di razionalizzarle attraverso il controllo monetario non sono più pertinenti. Nei fatti, sono decisamente controproducenti per la nostra sopravvivenza.
Il sistema monetario è stato creato migliaia di anni fa in periodi di grande scarsità. Il suo proposito iniziale era escogitato come metodo di distribuzione di beni e servizi in risposta a contributi di manodopera. Non è per nulla in relazione alla nostra attuale capacità di produrre beni e servizi su questo pianeta.
La sopravvivenza fisica e la qualità della vita sono basate solamente sull’uso, gestione e preservazione delle risorse terrestri. Adesso, con una sempre crescente ingegnosità scientifica rivolta all’utilizzo di queste risorse secondo metodologie più umane, tecnologicamente costruttive ed efficienti, la tradizione di lavorare per i soldi e i soldi per l’approvvigionamento di risorse non poggia più su basi logiche.
Inoltre, un’economia basata sulle risorse sarebbe globale per definizione, poichè l’utilizzo completo di un pianeta sta in un’organizzazione mondiale. Il pianeta può solo essere diligentemente esaminato e utilizzato secondo una prospettiva olistica. La Terra è essenzialmente uno strumento, pieno di possibilità di creare abbondanza tecnologica, di cibo e di energia.
Tristemente, il mondo oggi è diviso dalla competizione commerciale volta al profitto, dai gruppi religiosi e dalla primitive identificazioni nazionalistiche dell’ego, rendendo attualmente difficoltoso organizzare un sistema di gestione delle risorse globale. Questa è un’altra ragione per cui il sistema monetario in se è dannoso per la nostra sopravvivenza, poichè intrisecamente nega la collaborazione tra comunità.
(tratto dal documento scritto da Peter Joseph | Roxanne Meadows | Jacque Fresco nel Febbraio 2009 - la versione originale in inglese "The Zeitgeist Movement - Observations and responses - Activist Orientation Guide).
Visita il sito www.zeitgeistitalia.org
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REPORTAGE
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Zeitgeist e una nuova Economia Basata sulle Risorse - parte 6
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posted on 3/11/2011 at 11:05
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Se ho capito bene si propone l’eliminazione del denaro e la comunione di tutte le risorse, eliminando anche credito, debito e baratto che con il denaro non c’entrano nulla. In questo scenario come faccio ad andare dal vicino e chiedergli in prestito una zappa per zappare il mio orto? Mi par di capire che la zappa non è sua, ma di tutti, come pure il mio orto, quindi non lo lavoro per me e non ho diritto a tenere per me i frutti... quindi qual è il mio incentivo ad impegnarmi nel lavoro? Mi pare che per far girare un simile meccanismo servirà una potentissima organizzazione centralizzata al cui confronto il Partito Comunista Sovietico sembrerà un innocente gioco tra fanciulli.
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Onestamente non lo so come la mettiamo con la zappa.. credo però che qualunque tentativo, più o meno organizzato, di immaginare delle alternative ad un sistema - quello monetario - che sta piegando paesi interi in tutto il mondo.. che si sostiene secondo logiche economico-finanziarie folli basate su "continuo aumento dei consumi e crescita infinita" e che trova il proprio incentivo maestro sul Profito grazie al quale gran parte del pianeta e delle persone in tutto il mondo è saccheggiato senza se e senza ma.. meriti profondo rispetto.
Del resto le parole di Bernard Lietaer, progettista del sistema monetario europeo, dipingono una situazione sotto gli occhi di tutti: "Avidità e competizione non sono il risultato dell’immutabile temperamento umano... avidità e paura della scarsità sono infatti continuamente creati e amplificati come diretto risultato del tipo di valuta che stiamo usando. Possiamo produrre cibo più che a sufficienza per sfamare tutti.. ma chiaramente non c’è abbastanza denaro per pagarlo interamente. La scarsità è nelle nostre valute nazionali. Infatti, il compito delle banche centrali è di creare e mantenere questa scarsità di denaro. La diretta conseguenza è che siamo costretti a combattere gli uni contro gli altri per sopravvivere".
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"non c’è abbastanza denaro per pagare le merci"??? Cioè ci sono merci (cibo, nella fattispecie) che vengono prodotte e non vengono vendute? E che il problema potrebbe essere risolto stampando più moneta? Ma se sono almeno tre anni che le banche centrali stanno inondando i mercati di valuta stampando a più non posso, soprattutto negli USA... Non mi pare proprio che si possa parlare di scarsità di denaro. Inoltre la proposta di Lietaer di istituire il "Terra" come valuta non mi pare che porterebbe a qualche soluzione.
In ogni caso il prezzo delle merci si stabilisce in base alla richiesta: se c’è poca offerta di denaro contro merce perché il denaro è poco sarà basso il prezzo di quella merce e viceversa quando l’offerta di denaro contro merce è abbondante il prezzo della merce sale. Di questo abbiamo esperienza continua tutti i giorni...
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1) [Ci sono merci che vengono prodotte e non vengono vendute?] Esatto: nel mondo viene prodotto cibo che non raggiungerà mai le nostre tavole perché NON è redditizio ovvero non produce sufficiente profitto. Ogni anno centinaia di migliaia di tonnellate di frutta e verdura vengono buttate perché non conviene nemmeno raccoglierle. L’Unione Europea butta ogni anno 90 milioni di tonnellate di cibo. Europa e Nordamerica buttano una quantità di cibo tre volte superiore a quella che servirebbe per dar da mangiare a tutti gli affamati del mondo.
2) [Non mi pare proprio che si possa parlare di scarsità di denaro]: allora il progettista monetario dell’eurozona Lietaer non sà di cosa parla? Non credo che inondare i mercati di valuta equivalga a dare soldi ai poveri del mondo per potersi acquistare il cibo che non possono permettersi. Altrimenti con tutta la valuta stampata negli ultimi 100 anni (conseguenza della quale il dollaro ha perso più del 90% del proprio valore iniziale) potremmo farci pagare da mangiare pure da tutti gli alieni in transito da Proxima Centauri e diretti per la costellazione di Orione :)
L’uomo è l’unico essere sulla Terra che deve pagare per poter sopravvivere.
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Quel cibo non raggiunge le tavole perché altro cibo è più economico, non perché manchi il denaro per comprarlo. Per quanto denaro possa esserci l’ora di lavoro dell’agricoltore, del trasportatore e del commerciante non devono costare più di quanto il consumatore è disposto a pagare, quindi non è assolutamente un problema di scarsità di denaro, ma di convenienze. Se agricoltore, trasportatore e commerciante ricevono stipendi europei chiaramente non si potrà vendere la merce a chi ha stipendi da Africa nera. Dovrebbe quindi esser chiaro che il fatto che il denaro al mondo siano mille, un milione o un miliardo di dollari incide solo sugli zeri del prezzo nominale e non sulla proporzione tra un costo ed un altro o tra uno stipendio ed un altro. L’idea di distribuire denaro ai poveri mi giunge nuova, non mi pare se ne parlasse nell’articolo e tu nel commento scrivevi "scarsità delle valute", che è molto diverso.
Riguardo all’ultima frase nemmeno l’uomo ha bisogno di pagare per poter sopravvivere come gli animali: basta rinunciare ad avere tutto quello che gli animali nella foresta non hanno e, appunto, vivere come animali. Pare che ai più non piaccia...
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Ho seguito con interesse la vostra discussione nei commenti e permettetemi di aggiungere che per quanto riguarda però la considerazione che per vivere senza pagare allora bisogna sopravvivere come animali non sono affatto d’accordo. Oltretutto l’uomo tratta la quasi totalità degli abitanti del mondo animale a proprio USO E CONSUMO senza alcuna pietà e sterminandoli in modo atroce senza tanti complimenti per alimentare diete folli e non certo per sopravvivere.
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Quello che intendevo è che c’è anche per l’uomo la possibilità di vivere senza lavorare, scambiare, pagare, barattare, ad esempio vivere di caccia e raccolta come gli animali. Tra quello stile di vita ed il nostro ci sono molti gradini e varianti possibili, tuttavia "deve pagare per poter sopravvivere" è falso. Lavoriamo, scambiamo ed usiamo le monete come strumento di pagamento solo perché troviamo che questa soluzione sia più efficiente del baratto e permetta di sostenere una popolazione mondiale che la caccia e la raccolta non riuscivano a sostenere.
La vicinanza con l’ambiente, gli animali cacciati/allevati e la percezione della propria finitezza di fronte alla natura aiutava certamente i cacciatori/raccoglitori ad avere più rispetto (e paura) delle forze naturali, ma il rispetto e la meraviglia albergano anche negli animi di chi oggi studia le scienze. Non credo che si possa addebitare l’ignoranza scientifica della maggioranza alle storture del sistema monetario... :-)
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Da chi naviga su HOW TO BE GREEN mi aspetto delle opinioni GREEN, e resto deluso ogni volta che leggo interventi GREY. Una idea può essere perfettibile, perfezionabile o comunque migliorabile e questo sarebbe un approccio positivo o quantomeno costruttivo, gli approcci distruttivi e narcisisti valgono uno zero per me. Criticare il sostantivo o correggere la virgola di un discorso non fa di chi critica un vero critico, o un perfezionista ma tutt’al più un rompic******i.
Chissà se prima o poi si affronterà mai un discorso dicendo: "si questo è bello, ma lo sarebbe di più se..." (evitando polemiche chiaramente).
Affermare che se siamo arrivati fin qui ci sarà un motivo per me conta zero; così ragionavano i presunti geni quando all’epoca non accettavano la teoria eliocentrica.
Sia baratto che moneta che merci vengono scambiati perchè ad essi/e è ATTRIBUITO un valore, chi conosce tutte le variabili dell’equazione ha la soluzione ai problemi del mondo. Lascio ai geni fornire le soluzioni geniali, io che sono un povero plebeo mi accontento della libertà di attribuire un valore alle cose in base AI MIEI INDICI, non a quelli di borse, mercati, valute (eccetera). E comunque tutto è uno scambio: moneta contro merci o servizi contro merci (ad oggi e da N migliaia d’anni). Qualcosa era legale e qualcos’altro lo è diventato; il sistema monetario che perfetto non era allora è diventato più evoluto, più tecnologico ma ancora meno perfetto.
Da qualche centinaio d’anni ci son le banche e da lì i popoli pagano con le monete fisiche, le briciole. Negli ultimi decenni l’informatizzazione del sistema bancario ha favorito la diffusione della moneta virtuale che non ha una corrispondenza con la moneta fisica (ovvietà). Chiaro è che transazioni enormi di denaro hanno una serie di effetti sul valore delle cose.
Oggi può aver valore un debito, una merce, un prestito, l’acqua o l’aria. UNA rivoluzione comincia quando una persona non accetta più di stare in un sistema (quello che non accetta di pagare un canone RAI, quello che non accetta di vaccinare il proprio neonato, quello che non accetta di pagare un telefono meno di un kg di carne). Io VORREI PENSARE che questo sito è popolato da N persone con le palle in grado di pensare con la propria testa e di contribuire a migliorare delle idee, non da persone in grado di esibire quello che pensano, a chi importerebbe questo?
Io non accetto un sacco di cose e mi faccio artefice delle mie scelte, fermo restando che, a mio modo di vedere, oggi il miglior modo di votare è "facendo la spesa", scegliendo il prodotto migliore piuttosto che quello che dà una pura convenienza in termini di moneta.
Ognuno faccia pure quello che vuole (e questa è libertà), è sempre chiaro che l’ignoranza è la peggior cosa, assieme alle droghe, e mi pare che con un po’ di briciole di moneta si faccia presto a drogare il mercato come si fa presto a drogare chi compra.
Per me ha un valore ciò che riempie la pancia e non mi fa ammalare cinque minuti dopo. Ha un valore ciò che mi produco e ha un valore ciò che di mio non disturba i miei vicini (di questo quartiere o di quell’altro continente). Hanno un grande valore (negativo) le scelte che fanno gli altri e che mi costringono a respirarmi l’aria dell’inceneritore dopo che io non produco tutto il rifiuto che producono i miei vicini (e questo limita la mia libertà nonchè la mia salute e quindi è un danno, e siccome è un calcolo "difficile" sotto molti aspetti). Per me ha un valore persino come si sente dentro a una stanza, e i valori che sono i miei non devono necessariamente essere quelli del mio vicino, ma i valori del mio vicino non devono generare una situazione negativa per me, quindi continuerò a NON ACCETTARE questo sistema dove io potenzialmente pago in salute le scelte di altri. E qui la democrazia è una cazzata (il numero di persone che pensavano che Hitler fosse nel giusto non fanno sì che nel giusto lui fosse, e la storia ci fornisce la risposta evidente).
Fare TUTTO CIO’ IN MANIERA COSTRUTTIVA significa provare a uscire da questa dimensione ma è ovvio che non si può instaurare un dialogo con chi delegittima a priori il pensiero di chi ha una posizione differente dalla propria (spesso facendosi scherno di chi si tira fuori dal gruppo).
Se oggi vivesse Galileo non conterebbe una fava. Io posso anche sbagliare, e mi sta bene, del resto non sono certo un genio, ma per avere un approccio costruttivo bisogna anche lanciare idee e provare cose nuove. Negando tutto affermando solo "come faresti questo o quello?" è riduttivo e distruttivo (nonchè privo di argomentazioni).
Essere green dentro non significa essere delle pecore, creduloni, non capire un cazzo, non leggere i giornali o non avere argomenti. Ma se così è io allora SONO UNA PECORA IN PRIMA FILA, ma conto anche di non essere l’unico.
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"Una idea può essere perfettibile, perfezionabile o comunque migliorabile" Certo, ma può anche essere semplicemente sbagliata. E se si pensa che è sbagliata è giusto ed onesto dirlo argomentando e senza scherno. Altrimenti il "pensare con la propria testa" va a farsi benedire. Tutto il tuo discorso sulla democrazia e sul votare facendo la spesa per contribuire ad affermare la propria scala di valori mi trova assolutamente d’accordo, così come concordo sulla distanza abissale tra le attuali opinioni della maggioranza e la realtà. Parte di questa distanza è causata da semplice ignoranza, ma buona parte deriva da false promesse di energia gratuita, soluzioni miracolose, tecnologie dietro l’angolo tenute segrete o osteggiate dai poteri forti o da complotti monetari che costringono gli uomini a lavorare... tutte idee che deresponsabilizzano il singolo che quindi si sente autorizzato a non impegnarsi in prima persona. In realtà invece l’unico cambiamento che sicuramente possiamo portare nel mondo sono i nostri comportamenti e le nostre scelte ragionate, non drogate da preconcetti e pubblicità.
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SULL’IDEA SBAGLIATA Essendo una tua opinione possiamo parlare delle informazioni che abbiamo, poichè anche argomentare lo si fa con dati raccolti per strada. E’ indubbio che per ogni cosa
SULL’IGNORANZA Alcuni articoli che storicamente hai citato in questo sito li avevo letti anche io, ma non ho trovato niente finora che non sia di parte. Tutto è di parte, possiamo affiancare molte opinioni e tentare di comprendere un problema che non tocchiamo con mano ricordandoci sempre che non lo tocchiamo con mano, mentre in realtà quando ci impegnamo attivamente ne verifichiamo le difficoltà o le imperfezioni. La mia reazione quando leggo un articolo è: "sei attratto da questa cosa? bene, fallo e facci conoscere i problemi che incontri", piuttosto che dire: "tutte cazzate, qui scrivono il contrario". Sono molto anarchico nella mia visione non credo alle verità in tasca a nessuno, ma credo che sia la pratica il giudice ultimo perchè la pratica distingue fra chi sa fare le cose e chi no. Quindi concludo con "non ha ragione nessuno a priori, ha ragione chi lo sa fare"; questo ragionamento racchiude al suo interno umiltà, generosità, rispetto per le idee degli altri, scetticismo, dubbi, pensieri positivi, negativi e quant’altro. Parlare non porta altro che a parlare; di ogni cosa è giusto che se ne parli ma le sfide stanno sempre nella realizzazione.
SULLA CORRETTA INFORMAZIONE E’ chiaro che il "mondo green" trarrebbe beneficio da meno creduloneria, ma il mondo green trae beneficio anche dall’entusiasmo di chi vuole migliorare le cose. E’ giusto richiamare alla calma quando le sparate sono grosse però, a mio modo di vedere, per farlo in maniera positiva è necessario usare un modo che possa portare a un banco di prova. Purtroppo l’ignoranza c’è, è innegabile, e ne siamo intrisi tutti in percentuali differenti. Sbaglia comunque sempre chi è troppo pieno di se stesso, cerchiamo un minimo di spirito socratiano.
SUI COMPLOTTISMI Non credo di mio alle teorie complottiste in genere, solo che il giornalismo d’inchiesta ha diritto di far luce dove vede buio, e siccome a questo buio spesso mancano le risposte perchè i responsabili si son defilati per responsabilità o altro poi c’è chi mette in piedi un castello per spiegare tutto con una teoria riconducibile a qualcuno o qualcosa. Siccome qui di risposte non ce ne sono (guardacaso son tutte teorie) c’è libertà di interpretazione. Ma nessuno può liquidare le domande dicendo "tutte balle, non crederai a ste cazzate?", e i giornalisti ormai si guardano dal fornire risposte, ma possibili interpretazioni. C’è anche qualcuno che sa scrivere fortunatamente. E’ molto probabile però che, qualora si crei una situazione favorevole, ci sia qualcuno che ha la possibilità di approfittare della situazione e di trarne il massimo vantaggio possibile. E qui mi riallaccio all’argomento perchè mi par di ricordare che in un punto di quel video si facesse riferimento che non c’era chi aveva creato tutta sta roba.
SUL SISTEMA MONETARIO E’ chiaro che nessuno sa fornire una risposta semplice al problema, e il video è un incoraggiamento a provare strade nuove. Anche se fosse vero tutto quel che viene detto è evidente che quel sistema non sarebbe privo di difetti ed è utopia poichè non è realizzabile senza far passare generazioni (per molti motivi). Tuttavia gli unici dati che ho in mano son quelli di quando il baratto esisteva (epoche storiche sprovviste dell’avanzamento tecnologico odierno) oppure di quel che ha prodotto il sistema monetario a questo regime. E allora siccome sarebbe interessante il banco di prova, come sempre, credo possa essere interessante qualche lettura (e non so consigliarne al momento). Ma il mio approccio positivo è che: il sistema monetario ha indubbiamento portato a degli stracazzi di problemi (non a caso l’economia mondiale è in crisi) e il baratto o forme alternative di scambio sono da approfondire. Siccome c’è chi ha provato e sostiene di riuscirci comincerei a leggere di cosa vanno parlando perchè credo che mi manchino delle informazioni, e credo manchino a più di qualcuno.
Perchè serve un po’ di informazioni di parte: la parte che sostiene che si può fare. Approfondiamo con calma.
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