Sacchetti di plastica, shopping e sostenibilità. Frau Kostalongen scopre quant’è più fashion fare la spesa senza sacchetti di plastica.
Il sabato pomeriggio, come ogni buona Frau che si rispetti, bisogna andare a fare la spesa. Frau Kostalongen è sempre di fretta, anche il sabato. Fa la lista della spesa in quattro e quattr’otto e poi si reca con la bici al supermercato vicino. Deve comprare solo una scatola di uova e un quartino di latte. In teoria. In pratica, appena entra nel supermercato, scopre, sbadata com’è, di aver dimenticato: pane, olive, pasta, würstel e tanti altri oggettini per la cura della casa e della persona. E ora che è alle casse, con il carrello pieno di prodotti commestibili e non, si chiede: come farò a portare tutta questa roba a casa? Si guarda intorno e osserva gli altri clienti del supermercato. Le casse sono piene di sacchetti di plastica, di varie dimensioni, ma pochi anzi quasi nessuno di quelli che le stanno vicino ne fanno uso.
Il ragazzo prima di lei sta raccogliendo la sua spesa e la sta mettendo dentro un cesto di vimini, esattamente lo stesso cesto di vimini che lei ha sempre e solo visto dai raccoglitori di funghi. La signora alla cassa accanto, invece ha un carrellino, come quelli che si trovano anche in Italia, ma più grande, più bello, più colorato.
Sembra una borsa sportiva con le rotelle e il manico. E la cosa bella è che quando ha finito di pagare, la signora fa sparire il manico del carrello, chiude le maniglie della borsa e se la mette in spalla, per uscire. Frau Kostalongen si gira sconsolata perché pensa: "Ottime soluzioni, ma io che ho la bicicletta, come farò a portare tutto questo bendidio che ho comprato?" Si è già quasi rassegnata a prendere da sotto la corsia della cassa due megasacchetti di plastica (cosa che le scoccia perché questi benedetti sacchetti non biodegrabili hanno ormai invaso l’armadio dell’entrata di casa sua e non sa nemmeno come smaltirli); si è già rassegnata insomma a far la figura della sprovveduta, che va al supermercato in maniera del tutto disorganizzata - a differenza dei clienti tedeschi - quando all'improvviso vede un ragazzo alto biondo e muscoloso alla cassa numero 3. No, non è il ragazzo che l’interessa, ma il suo cesto. È un cesto magari non così bello come il cesto di vimini delle signore vicine, ma è un cesto ideale per la sua situazione: un cesto di tela colorata e metallo trasportabile creato apposta per fare la spesa e fissarlo alla bici.
Con molta nonchalance, si avvicina al ragazzo e gli chiede come fa poi a fissarlo alla bici. Il ragazzo sorpreso le mostra che è davvero facile, ci sono dei ganci appositi. Insomma, il solito cesto delle biciclette, però trasportabile. Già che c’è, il ragazzo gentile le dice che lo può trovare nel reparto delle biciclette nello stesso supermercato.
Frau Kostalongen non se lo fa ripetere due volte. La fila è lunga alla cassa, ha tutto il tempo di andare a prendere un bel cesto trasportabile per la bici e tornare prima che sia arrivato il suo turno. Ora anche Frau Kostalongen può fare come tutti o quasi gli altri avventori: raccoglie la sua spesa e la mette nel cesto trasportabile, che si è rivelato molto capiente, grazie al rivestimento di tela.
Una volta uscita lo appende alla sua bici e torna a casa contenta. Ha usato meno sacchetti di plastica e da quel giorno in poi fece la spesa in maniera ecologica e felice.
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