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Anonimo: Il cemento a lungo termine si scioglie nell’acqua o rimane e ci cresce della vegetazione??

Postato il 13-4-2014 alle 16:05
   
Anonimo: Il cemento inquina l’Acqua?

Postato il 13-4-2014 alle 16:03
   
Anonimo: salve.ho installato nel 2010 10kw di pannello fotovoltaico amorfo, posizione sud ovest.quanti kw dovrebbe produrre in un anno ? non riesco nemmeno a pagare la rata del mutuo. grazie

Postato il 17-8-2013 alle 16:20
ciao, dipende dalla zona d’Italia in cui si trova. Cmq se si trova al nord aspettati almeno 10 x 1200 = 12000 kWh all’anno. Considerando che si trova ad OVEST (ipotizzo nessun ostacolo sul tetto), quel numero può scendere di 1000-1500 kWh. Questo nell’ipotesi che i pannelli siano in tecnologia policristallina. Se monocristallina allora può scendere ancora un po’. Per il contributo economico fai questo calcolo: circa 10000 kWh x 0,40 Euro/kWh = 4000 Euro per anno (circa).

Postato il 21-8-2013 alle 9:53
 
   
Anonimo: Qualcuno mi può dire se l’impianto easysun td per l’acqua calda funziona? Quali i difetti?

Postato il 21-1-2013 alle 16:27
   
Anonimo: mi domandavo se i pezzi di legno introdotti nei forni di terra devono essere di un certo tipo

Postato il 1-5-2012 alle 11:37
abbiamo costruito un forno in terra cruda di recente e lo collauderemo in teoria sabato 1 giugno al parco delle cascate a calvene, non credo ci siano problemi di legname, è un forno normale... www.parcodellecascate.net (se ti interessa lì trovi contatti)

Postato il 24-5-2013 alle 17:45
 
   
Ciao a tutti! Volevo sapere le principali differenze tra i pannelli monocristallini e quelli policristallini oltre al rendimento.Grazie anticipatamente per la risposta.

Postato il 15-2-2012 alle 15:25
La differenza è legata al processo di fabbricazione delle celle, quelle poli sono quadrate mentre quelle mono sono quadrate ma con gli angoli tagliati. Inoltre i colori sono diversi: le celle poli sono azzurrine miste a "scaglie" colore argento. Le mono sono completamente nere fumo.

La cosa più importante sta forse sul fatto che le celle monocristalline sono ottimali in condizioni di luce diretta e sono super indicate in applicazioni dove mediamente la radiazione solare non è disturbata da nuvole o foschie (deserti etc). Inoltre sono perfette per essere utilizzate in pannelli fotovoltaici montati su inseguitori mono o biassiali (cosiddetti girasoli solari).

Le policristalline sono invece ideali per essere utilizzate in applicazioni dove l’orientamento non è perfetto (tipo est o ovest) e a tutte quelle latitudini in cui per motivi atmosferici le nuvole disturbano la radiazione solare. In sostanza lavorano meglio, rispetto ai mono, in condizioni di luce riflessa e rifratta.

Postato il 15-2-2012 alle 22:59
 
   
Consideriamo la peggiore delle ipotesi: dalla crisi non usciamo. Ci siamo però attrezzati con l’orto, il baratto, la casa passiva, l’autosufficenza energetica... Ma la comunicazione? Come faremo senza internet?

Postato il 12-2-2012 alle 9:32
In quell’ipotesi remota ma non impossibile.. l’attuale economica basata sul profitto si potrebbe finalmente polarizzare in un’economia basata sulle risorse (naturali) in cui l’INCENTIVO e la MOTIVAZIONE non sarebbero legate ad un corrispettivo in denaro ma bensì dalla necessità di comunicare (internet), dalla necessità di crescere in conoscenza, dalla necessità di nutrirsi, di imparare e di capire (sviluppo di scienza e tecnologia).
Inoltre in questa nuova e stimolante compagine il lavoro dell’uomo non sarebbe più IL FINE della vita delle persone ma IL MEZZO per raggiungere il bene comune e non un mero profitto personale.
E che fine farebbe il debito pubblico? Un ampio e triste capitolo sui libri di storia.

Postato il 13-2-2012 alle 1:03
 
   
Vorrei comprare tessuti di canapa coltivata, filata e tessuta in Italia. Esiste?

Postato il 5-2-2012 alle 14:34
Ciao, facendo una ricerca in rete ho trovato un riferimento che potrebbe fare al caso tuo in merito a canapa coltivata in italia: http://www.cittadellarte.it/userfiles/file/materiali/pdf/CANAPA.pdf

Postato il 6-2-2012 alle 3:02
 
   
Ciao a tutti! Siamo un gruppo di studenti di un istituto tecnico di Vicenza e stiamo progettando una stazione di ricarica per macchine elettriche. Vorremmo sapere se esiste un modo per riconoscere le macchine elettriche in modo che chi non ha una macchina elettrica non possa entrare nel parcheggio. Grazie in anticipo!

Postato il 26-1-2012 alle 9:15
Interessante domanda!! Il riconoscimento potrebbe avvenire per mezzo di un sistema che decodifica per mezzo di telecamere il MODELLO del veicolo e, confrontando il risultato di decoding con un database di modelli di veicoli elettrici aggiornato, apra o meno il gate d’ingresso al parcheggio/zona di ricarica. Questo sistema però risulta complesso per i software utilizzati ma la fattibilità tecnica esiste.

Postato il 27-1-2012 alle 16:43
 
Grazie per la risposta.
Volevamo chiederle anche se è vero che un motore a benzina si surriscalda maggiormente che un motore elettrico. Se sì, sarebbe possibile un riconoscimento per mezzo di un sensore di temperatura?

Postato il 1-2-2012 alle 14:31
 
Assolutamente.. basta dare un’occhiata al livello di rendimento dei due motori: quello a benzina è fra il 20-25 percento mentre quello elettrico è al 90. Tutto quello che non viene convertito in movimento è disperso in calore. Ecco perchè le auto con motore a combustione interna hanno bisogno di un sistema di raffreddamento!

L’idea di "leggere" il calore è parecchio originale e mi piace molto! Direi di non abbandonarla troppo presto e verificare vie per "fotografare il calore sotto il cruscotto" in modo economico. Tienimi aggiornato.. rimango a disposizione!

Postato il 2-2-2012 alle 2:22
 
   
Anonimo: Come funziona un motore Stirling azionato dal sole?

Postato il 16-1-2012 alle 2:13
Qui trovi un mio reportage dove trovi informazioni riguardo la tecnologia Stirling con applicazione solare: http://www.howtobegreen.eu/greenreport.asp?title=327

Postato il 16-1-2012 alle 19:55
 
   
Anonimo: Utilizzi della terra cruda. So che esistono diverse applicazioni come intonatici in argilla (per case di paglia e non solo) e anche pavimenti. Mi interesserebbe saperne di più.. costi, reperibilità etc. grazie!

Postato il 13-12-2011 alle 11:05
   
Anonimo: Che cosa si intende per eolico offshore?

Postato il 2-12-2011 alle 14:36
Per eolico offshore si intende eolico in mare, fuori costa. Solitamente quando si pensa alle turbine eoliche le immaginiamo installate sui crinali delle colline più alte oppure in lande desolate fuori città. Queste installazioni vanno sotto il nome di eolico onshore dove "shore", dall’inglese, sta per costa. Lo sviluppo tecnologico ha permesso di realizzare sistemi di attracco fissi o flottanti in mare aperto anche a oltre una decina di km dalla costa. Il potenziale dell’eolico offshore è enorme: http://www.howtobegreen.eu/greenreport.asp?title=552

Postato il 7-12-2011 alle 11:19
 
   
Volevo sapere se esiste una qualche forma di incentivazione o detrazione per l’acquisto di una nuova casa oppure per quanto riguarda un ampliamento di una costruzione esistente con il piano casa. grazie.

Postato il 24-11-2011 alle 15:12
Ciao,
le forme di incentivazione pensate sono:
1) Detrazione del 36% dell’IRPEF che prevede una riduzione delle spese sostenute per i lavori di recupero del patrimonio esistente e opere particolari;
2) Agevolazioni sull’aliquota Iva, che passa dal 20% al 10% per le forniture e servizi inerenti lavori che possono usufruire anche della detrazione del 36%,
3) Detrazione del 19% sugli interessi passivi pagati per mutui stipulati per la costruzione e la ristrutturazione dell’abitazione principale;
4) Applicazione dell’aliquota Iva al 4% sui beni finiti acquistati per la costruzione di abitazioni non di lusso, a prescindere che siano prima casa o meno, ed edifici assimilati.

La detrazione del 36% è praticabile in una ben determinata casistica di lavori, per esempio, gli interventi di ristrutturazione sono ammessi in parte, l’Agenzia delle Entrate ha chiarito che:
- in caso di ristrutturazione con demolizione e ricostruzione, la detrazione spetta solo per la fedele ricostruzione, nel rispetto della volumetria e sagoma dell’edificio preesistente;
- per la demolizione e ricostruzione con ampliamento, la detrazione non spetta in quanto l’intervento si considera, nel suo complesso, una nuova costruzione;
- se la ristrutturazione avviene senza demolire l’edificio esistente e con ampliamento dello stesso, la detrazione spetta solo per le spese riguardanti la parte esistente in quanto l’ampliamento configura, comunque, una nuova costruzione.

Siamo a disposizione per maggiori informazioni.
Maison Architettare

Postato il 24-11-2011 alle 17:13
 
   
Anonimo: Riguardo i pannolini lavabili... sono da preferire quelli in bamboo o in microfibra?

Postato il 23-11-2011 alle 11:23
E’ una scelta personale, io ad esempio preferisco che a contatto con la pelle ci siano materiali naturali, come il cotone bio non sbiancato, il bambù, la canapa etc..
Il bambù assorbe più del cotone, quindi permette di poter confezionare pannolini più sottili rispetto a quelli in cotone, anche se questo ovviamente dipende dal modello e dalla marca, poi deriva da materie prime naturali e rinnovabili.......
Certo, non so come si svolga il processo produttivo del tessuto e che impatto abbia sull’ambiente, proverò a cercare.
Come il cotone, in base al tipo di tessuto e al tipo di pannolino, può impiegare un po’ ad asciugare.
Se hai l’asciugatrice non ci sono problemi, se vivi in una casa umida è meglio che scegli i prefold che asciugano in fretta.
Il micropile non assorbe, perde facilmente il potere drenante, si può cerare con i detersivi sbagliati, deriva da materiali plastici (la nota positiva è che deriva dalle bottiglie di plastica ed in questo senso è in materiale riciclato, anche se ignoro se questo processo si applichi per tutti i tipi di materiale tecnico), e d’estate lo considero poco confortevole.
Il micropile da’ un effetto asciutto che è illusorio (prova a pensare al pile appena tolto dalla lavatrice, sembra asciutto, ma di fatto non lo è), il lato positivo di questo materiale è che si asciuga rapidamente una volta lavato.
Personalmente ho usato moltissimo quelli in flanella ed in spugna di cotone bio, li ho utilizzati e strapazzati, e nonostante ciò sono ancora in buone condizioni.

Postato il 23-11-2011 alle 21:46
 
Grazie per la risposta molto completa. Indicativamente quali sono i costi per i pannolini lavabili e quanto possono durare? grazie ancora

Postato il 24-11-2011 alle 15:08
 
Oddio! E’ passato del tempo e so che i prezzi sono un po’ aumentati.
Io ho pagato dei fitted di una marca svedese(che sono quelli in due pezzi cioè pannolino+mutandina esterna) in cotone bio sui 13€ mi pare.
Indicativamente li trovi dai 12€ per quelli più semplici, ai 22-24€ per quelli tutto in uno.
Io ti consiglio di prendere 15-20 pannolini di taglia piccola, per i primi 3 mesi (sempre se vuoi cominciare subito, inizialmente per le prime due settimane ho utilizzato quelli di mais), per poi passare a quelli taglia unica (che vestono bene dai 5-6Kg.in poi).
I miei li ho utilizzati 4 anni continuati, tra una bimba e l’altra, e sono ancora in buono stato.
Buona avventura, ah....leggiti qualcosa anche sull EC o elimination communication.

Postato il 24-11-2011 alle 20:57
 
   
Sono interessato all’acquisto di una smart elettrica per il prossimo anno. Posso caricarla anche a casa tranquillamente o soltanto in stazioni di ricarica specifiche?

Postato il 15-11-2011 alle 11:13
Da casa e, quando ne vedrò una, anche nelle stazioni di ricarica. Tutti i veicoli elettrici già attualmente in vendita e quelli a venire sono pensati per la carica "domestica" (presa 220V). Le colonnine di ricarica sono anch’esse semplici prese di corrente 220V (probabilmente saranno a pagamento!).

Che io sappia.. negli USA hanno bisogno di installare un specifico (e abbastanza costoso) congegno per il 220V in quanto loro hanno una tensione da 110V. Qui in Europa il problema non esiste fortunatamente.

Postato il 15-11-2011 alle 13:38
 
La ricarica dei veicoli elettrici normalmente avviene ad una potenza non superiore ai 1500 W (poco meno di un forno o pari ad un phon) al fine di non creare problemi di disgiunzioni frequenti del contattore per tutte quelle persone (la maggioranza) che hanno un contratto di fornitura da 3 kW.

Postato il 18-11-2011 alle 12:32
 
   
Salve se acquisto un’abitazione in classe energetica A, posso beneficiare di qualche detrazione fiscale? grazie in anticipo

Postato il 6-11-2011 alle 23:59
Buon giorno,
le detrazioni fiscali attualmente accessibili sono vincolate ad interventi su edifici esistenti (miglioramento del patrimonio edilizio). Ci sono poi le agevolazioni sulla prima casa e agevolazioni per l’installazione di impianti ad energie rinnovabili (previste e gestite dal GSE). Alcuni Comuni agevolano la costruzione di edifici in classe A o in bioedilizia con riduzioni degli oneri da pagare all’Ente, o con aumenti di volume edificabile (vedi Piano Casa). L’agevolazione nell’acquisto di una casa in classe A si ha nei consumi e nel comfort abitativo.

Per ulteriori informazioni siamo reperibili al seguente indirizzo:
Maison Architettare
Architettura Design & Garden
Via Mons. Arena n. 2
36066 Sandrigo (VI)
Tel. 0444 1447454
http://www.maisonarchitettare.it
http://www.howtobegreen.eu/maisonarchitettare
info@maisonarchitettare.it

Postato il 8-11-2011 alle 9:57
 
   
Nel momento storico in cui stiamo vivendo e in cui la tutela dell’ambiente riveste sempre più importanza per le persone e la società in generale.. una grande truffa da parte dei grandi inquinatori è dietro l’angolo ed è chiamata "greenwashing". Cosa ne pensate?

Postato il 5-11-2011 alle 16:05
Il Greenwashing è una bella fregatura. Come fa una grande azienda che inquina a legittimare le proprie azioni? Facendo una bella campagna di marketing evidenziando piccolezze assolutamente prima di rilievo sostanziale quali ad esempio:
- "abbiamo installato un impianto fotovoltaico" (quanto magari invece brucia carbone per tonnellate al giorno)
- "utilizziamo solo materie prime certificate" (sfido chiunque verificare e oltretutto ci sono molti dubbi sulla fondatezza di alcune certificazioni, tipo quelle sul legname e sulla carta).. etc etc.

Diffidare da tutte quelle compagnie che improvvisamente si presentano come riconvertite al green solo perchè nascondono o spostano i loro processi produttivi più sporchi altrove sperando così non solo di rimanere ancora nel mercato ma così pure di aumentare i loro sporchi profitti alla faccia di tutto e tutti.

Postato il 8-11-2011 alle 9:38
 
   
Vorrei sapere quanto e perchè il cemento inquina..grazie

Postato il 2-11-2011 alle 16:04
Il cemento inquina durante la produzione dello stesso: il processo di macinazione dei materiali per la produzione del cemento porta all’immissione in atmosfera di svariati tipi di polveri sottili come ossidi di azoto e di zolfo, particolato, composti organici volatili, CO2, diossina ecc. Inoltre la cottura in forni in cui si raggiungono temperature nell’ordine anche dei 1500°C richiede moltissima energia che proviene evidentemente da fonti fossili.

Postato il 2-11-2011 alle 17:31
 
...il cemento "inquina" anche dopo la posa in opera, diciamo che contribuisce all’inquinamento indoor. Capita che il cemento venga prodotto anche dalla macinazione di materiali "riciclati" dalla filiera delle produzioni mettallurgiche o chimiche con presenza di metalli pesanti. All’interno delle abitazioni, con le variazioni di temperatura e di umidità, queste particelle vengono rilasciate nell’aria che inevitabilmente respiriamo nell’ambiente domestico.
Preciso che con questa risposta, stiamo facendo un pò le pignole! ... sono piccole percentuali di inquinamento, che combinate con altri fattori possono però compromettere il benessere abitativo.
Lo Staff di Maison Architettare
info@maisonarchitettare.it

Postato il 8-11-2011 alle 10:18
 
   
Sono molto interessata ai pannolini lavabili per il mio futuro bimbo.. mi stavo chiedendo però quale siano le corrette procedure di lavaggio e asciugatura. Qualcuno mi può indicare qualche suggerimento? ringrazio,

Postato il 28-10-2011 alle 11:17
Ciao Vannessa, ecco alcuni consigli utili. Il lavaggio e asciugatura del pannolini lavabili è semplicissima e vale sia per quelli in Bamboo sia per quelli in Micropile.

Ecco i passaggi in sintesi:

1) Scrollare i solidi nel Wc, estrai gli inserti assorbenti, chiudere il pannolino al contrario e riponilo in un secchio asciutto. (Nel caso di qualche macchia strofinaree con una spazzolina e un po’ di sapone marsiglia e risciacquare. Quindi riporre il pannolino nel secchio. Non è necessario eseguire ammollo)

2) I pannolini li puoi lavare tranquillamente lavare in lavatrice con il resto della biancheria, e anche se di colori diversi possono essere lavati tutti insieme alla temperatura di 40°C o 60°C. Puoi usare il tuo detersivo abituale oppure sostituirlo con bicarbonato e aceto (come ammorbidente). Non utilizzare ammorbidenti!! (tranne aceto che è un ammorbidente naturale) perchè sono pericolosi per la pelle dei bambini e perchè possono danneggiare i pannolini lavabili o anche solo diminuirne l’assorbenza.

Nota: i lavabili possono esssere centrifugati anche a 800 giri/min e se si usa l’asciugatrice.. asciugare a temperatura media.

3) Non metterli a diretto contatto con il termosifone caldo, il tessuto impermeabile può danneggiarsi.

4) Non devono essere stirati

Spero di esserti stata utile! ciao, Silvia

Postato il 28-10-2011 alle 11:42
 
Grazie per la risposta sulla canapa. Come hai fatto a trovarla dagli Stati Uniti, che io da qui ci sto provando da mesi?
Per quanto riguarda i pannolini, mio marito è rivenditore dei pannolini Naturalmamma (puoi vederli sul sito naturalmamma.it) e per il lavaggio consiglia un detersivo con tensiottivi di origine naturale da usare con le modalità che ti sono gia state suggerite.

Postato il 6-2-2012 alle 14:05
 
   
Anonimo: Ciao a tutti, vorrei sapere se il prossimo anno saranno disponibili auto elettriche a basso costo (per quanto possibile) anche due posti. grazie

Postato il 26-10-2011 alle 12:06
Il problema della Twizy è legato alla mancanza dei finestrini.. il che la rende una vettura utile soltanto d’estate e sempre che non piova!!!

Postato il 26-10-2011 alle 13:59
 
Bella la Twizy.. anche nel prezzo.. ma effettivamente non capisco come mai non abbiano pensato ai finestrini!!! In giornate come queste dovrei comunque lasciarla a casa!

Postato il 26-10-2011 alle 15:13
 
   
Anonimo: Si parla sempre più spesso di case prefabbricate in legno. Qualcuno sa indicarmi quanto costano indicativamente al metro quadro? grazie...

Postato il 20-10-2011 alle 23:21
Da quello che so.. la cifra oscilla indicativamente fra gli 800 Euro e il 1500 Euro al metro quadro (conforme la finitura, se semplice o più prestigiosa). In alcuni casi si può spendere anche di più...

Postato il 21-10-2011 alle 23:18
 
Per le case prefabbricate Rubner il costo al metro quadro (casa finita completa di rifiniture, centrale termica, impianti elettrici ed idraulici, serramenti, porte etc) si aggira intorno ai 1200-1300 euro al metro quadro. Ci sono pure soluzioni Rubner più costose (versioni BIO) in cui il costo aggiuntivo è fra i 200-400 euro/metro quadro.

Postato il 22-10-2011 alle 22:30
 
Le nostre si aggirano sui 1400 €/mq, ma sono costruite con pareti in legno massiccio (tecnologia XLAM), non con pareti intelaiate (che costano meno)

Postato il 11-11-2011 alle 19:25
 
   
vivo a bali indonesia..sto costruendo un resort...vorrei andare in direzione energie rinnovabili,,mi sto preparando all aquisto di pannelli fotovolaici,,e sono interessato alla combinazione con il geotermico...ma ho pochissime informazione per la fattibilita`....qualcuno mi puo` aiutare>??? graziee

Postato il 20-10-2011 alle 6:16
In estrema sintesi, questi sono i passi da seguire:
- calcolare il fabbisogno termico del resort
- sulla base del calcolo si dimensionano le sonde geotermiche (tipo, numero e profondità) e la potenza della pompa di calore (pdc)
- fatta la stima del consumo di energia del sistema geotermico si può facilmente risalire alla potenza del generatore fotovoltaico per compensare in tutto o in parte il consumo di energia della pdc.
Posta pure altre informazioni se vuoi.. grandezza del resort, tipologia presunta del terreno, superficie disponibile per i moduli fotovoltaici etc. così da poter essere più specifico..

Postato il 20-10-2011 alle 12:02
 
e comunque di base è da capire come intendi scaldare/raffrescare, la geotermia funziona con sistemi a bassa temperatura, quindi sistemi radianti o fan-coils

Postato il 20-10-2011 alle 12:12
 
...mi permetto di suggerire che prima di stimare il fabbisogno energetico dovresti partire da un progetto che ne necessita il meno possibile... dunque posizionamento e schermatura delle aperture, tipologia di murature, sfruttamento della ventilazione notturna per il raffrescamento etc etc. Quando hai disegnato un progetto che necessita il meno possibile di ulteriore energia per raffrescamento, ...allora sei sulla buona strada, e l’investimento x fotovoltaico o geotermico sarà sicuramente minore.

Postato il 3-1-2012 alle 11:20
 
   
Mi sono sempre chiesta dove venga riutilizzata la plastica che andiamo a riciclare. Raramente, per non dire mai, vedo oggetti fatti con plastica riciclata. Mi piacerebbe saperne di più...

Postato il 17-10-2011 alle 17:49
La plastica può essere riutilizzata nelle stesse applcazioni dalle quali proviene a patto che gli si aggiunga più o meno il 20% di materia nuova ( se nn sbaglio)

Postato il 17-10-2011 alle 20:53
 
Mi è capitato di vedere in un centro commerciale un’aspirapolvere di colore nero e verde.. nella confezione veniva chiaramente indicato che era costruito con plastica riciclata. Questa è l’unica applicazione che io abbia visto in vendita un utensile/elettrodomestico realizzato con polimeri provenienti dalla raccolta differenziata

Postato il 17-10-2011 alle 21:24
 
Stasera ho avuto modo di vedere in tv una pubblicità su delle scarpe realizzate in PET riciclato (bottiglie di plastica).. Che bell’esempio!

Postato il 19-10-2011 alle 1:40
 
Teniamo presente che non tutta la plastica va riciclata e spesso ci fanno dividere i vari materiali solo per temperatura di incenerimento (con buona pace degli abitanti di Schio dove il nuovo inceneritore è raddoppiato ed emette polveri più sottili, quindi più nocive che io sappia). Sabato al palazzo Toaldi Capra a Schio ci sarà un assessore di Ponte nelle Alpi (BL), comune virtuoso noto per riciclare il 90% dei rifiuti, lì potremo avere parecchie risposte.

Postato il 19-10-2011 alle 13:06
 
Il problema del riciclaggio spinto nelle città oltre 10-15.000 abitanti va affrontato con decisione...Nella classifica dei comuni ricicloni quasi nessuno superiore ai 20.000 abitanti entranei primi 100. Nell’alto vicentino non si possono avere discariche e quindi finche non si raggiunge il 100 % di riciclaggio ......comunque io sono con chiunque si impegni a ridurre fino a zero i rifiuti e quindi gli impianti come quello di schio...

Postato il 19-10-2011 alle 14:15
 
   
Si parla sempre più spesso di case passive. In che cosa si differenziano da quella tradizionali o a basso consumo. Non hanno bisogno di caldaie o piccole stufe a legna?

Postato il 12-10-2011 alle 22:41
Una casa "passiva" così come definita secondo lo standard Passivhaus dell’Istituto di Darmstadt, non necessita di stufa o caldaia. L’isolazione stessa della casa riduce drasticamente la dispersione del calore interno verso l’esterno. Il calore interno viene immagazzinato in modo detto appunto "passivo" (senza produzione di energia) dal sole (attraverso le finestre) dalle persone (attraverso il calore che emanano dal corpo) e dal calore emesso dalle atrezzature domestiche all’interno della casa. Il calore interno viene poi recuperato da un "recuperatore di calore" posizionato nella macchina che espelle l’aria viziata interna ed immette quella fresca esterna all’interno dell’abitazione. Si può comunque predisporre un’integrazione elettrica (ad esempio nei bagni) qual’ora il calore recuperato non fosse sufficiente a riscaldare l’aria in alcuni ambienti. Dunque l’ausilio di una stufa o caldaia produrrebbe un calore eccessivo all’interno dell’abitazione e perciò non deve essere prevista.

Postato il 12-10-2011 alle 13:30
 
Le case in legno prefabbricate Rubner sono considerate case passive? Grazie.

Postato il 26-10-2011 alle 15:15
 
"Casa Passiva" è un termine generico; se si vogliono avere dei dati precisi ci si può riferire allo standard "Passivhaus" http://it.wikipedia.org/wiki/Casa_passiva
messo a punto dal fisico edile Dr Wolfgang Feist http://www.passiv.de/.
Una "passivhaus" può essere costruita con qualunque tipologia costruttiva, in legno (come Rubner), in laterizio come una casa tradizionale, o ad esempio con struttura in ferro o altro ancora; l’importante è che il risultato del fabbisogno energetico per il riscaldamento sia ≤ 15 a kWh/(m²a)oppure che il fabbisogno energetico primario di energia sia ≤ 120 kWh/(m²a). Un fabbisogno con questi risultati è un fabbisogno molto contenuto, circa 10 volte in meno di quanto richieda una costruzione tradizionale.

Postato il 26-10-2011 alle 16:21
 
   
Anonimo: C’è molta differenza a livello di costo nell’installazione di un cappotto da 15 cm piuttosto che da 10 cm. Credo che la manodopera sia la stessa.. non è così? Percentualmente quanto può incidere ogni centimetro di spessore in più sul prezzo finale?

Postato il 11-10-2011 alle 22:02
Non sono sicuro.. ma tempo fa parlando con un architetto mi parlava che indicativamente l’aumento di costo per ogni cm in più di cappotto è di circa 1 Euro. Da verificare.. spero qualcuno possa dare riferimenti più precisi!

Postato il 14-10-2011 alle 17:59
 
   
Anonimo: Vorrei sapere quanti km percorre un Vectrix attualmente con la nuova versione del software, grazie.

Postato il 11-10-2011 alle 18:04
Ho guidato un Vectrix per circa 1 anno e mezzo. Con le prime due versioni del software si riuscivano a percorrere tranquillamente oltre 80 km (con una velocità di circa 50 km/h di media). Mentre con l’ultima versione - e non mi risulta che ci siano stati ulteriori aggiornamenti - ci si attesta sui 60-70 km sempre a 50 km/h di media.

Postato il 11-10-2011 alle 18:08
 
Io guido ancora lo scooter elettrico Vectrix e fino a 11500 km ho utilizzato le prime due versioni del software. Con questo software sono riuscito a percorrere 90 km (con ancora 5-7 km buoni residui). Adesso utilizzo l’ultima versione e a quota 20500 km devo dire che le cose sono un po’ cambiate.. l’autonomia si aggira sui 60- 65 km.. a volte 70 abbondanti sempre a 50 km di velocità media. Sicuramente l’ultima versione del software ha molta cura della durata della batteria nel tempo ma è chiaramente penalizzante in termini di prestazioni.

Postato il 11-10-2011 alle 21:38
 



 

 

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