Nome: Silvia Lorenzi
Su di me: Redazione di HowToBeGreen. Vegetariana ed esperta di alimentazione biologica.
Interessi: Cucinare utilizzando esclusivamente prodotti biologici e locali. Amo coltivare l’orto e leggere. Faccio parte di un G.A.S. (Gruppo di Acquisto Solidale).
Vivo a: IT, Zugliano - Vicenza
Specializzazione:: Cuoca
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Post in bacheca Green [
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6/12/2011
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Stile di Vita Green Living
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Cotone da sementi geneticamente modificate, cotone Ogm, biotecnologie, il dramma dei contadini, dietro le quinte del mercato del cotone indiano, la multinazionale Monsanto. Il documentario Behind the Label propone un’inchiesta-racconto, con immagini ed interviste inedite, volta a capire se le biotecnologie sono davvero la soluzione a molti dei problemi del Terzo Mondo, a chi in realtà giova l’introduzione delle biotecnologie e cosa si nasconde dietro la diffusione di piante geneticamente modificate nella coltivazione del cotone in India, secondo produttore mondiale della fibra tessile più utilizzata al mondo.
Cosa è avvenuto nell’ultimo decennio in India? In appena nove anni il paese è stato conquistato dai semi prodotti dalla multinazionale Monsanto, indotto dal miraggio di un’inedita prosperità per i contadini coltivatori. Nel documentario l’ex-direttore commerciale di Monsanto India - Tiruvadi Jagadisan - racconta come la multinazionale, per affermarsi sul gigantesco mercato indiano, abbia negli anni 90 introdotto illegalmente semi con un gene in grado di rendere sterili le varietà locali, e poi - dal 2002 con semi geneticamente modificati - ha acquistato, passo dopo passo, un monopolio di fatto quasi totale del mercato del cotone.
Cosa avviene oggi in India? I semi di cotone Ogm sono distribuiti a carissimo prezzo da aziende indiane, che versano le royalties alla Monsanto: ciò che all’inizio costava 9 rupie al chilo, oggi viene comprato a 4000 rupie da contadini poveri o poverissimi. Leggi e regolamenti locali molto carenti e permissivi hanno fatto il resto, costringendo gli agricoltori ad una scelta quasi obbligata.
Quali sono le conseguenze per i contadini indiani? La conseguenza più devastante riguarda proprio l’indebitamento dei contadini. L’India, come molti altri produttori agricoli del terzo mondo, è alle soglie di una vera e propria crisi agraria, che colpisce soprattutto gli Stati centrali del paese dove, sotto gli occhi colpevolmente distratti dei paesi più sviluppati, si diffonde una inesorabile tragedia: 216.000 contadini morti suicidi in meno di dieci anni a causa della disperazione e vergogna indotta dai pesantissimi debiti contratti per la realizzazione delle loro coltivazioni.
Quali sono le conseguenze per l’ambiente? La diffusione incontrollata e l’abuso delle biotecnologie in agricoltura colpisce direttamente i già precari equilibri ambientali che di fatto sono la base della sopravvivenza di milioni di persone. I suoli agricoli si impoveriscono fino alla sterilità; si moltiplicano nuovi parassiti, non contrastati dalle sementi Ogm; animali domestici muoiono inspiegabilmente dopo aver pascolato tra i residui del cotone geneticamente modificato; spariscono le varietà vegetali native che avevano assicurato la pur fragile agricoltura locale. I semi Ogm sembrano fallire sempre più spesso e i raccolti miracolosi lasciano il passo a campi malati dove le coltivazioni hanno bisogno di interventi chimici sempre più costosi per debellare i parassiti.
La speranza concreta del cotone biologico. Il documentario intreccia le testimonianze del mito fallito del cotone Ogm con un’altra storia: quella di quanti hanno scommesso in un’alternativa radicale, imboccando il difficile percorso a favore della coltivazione biologica del cotone. Una strada che parte con il recupero dei semi tradizionali per conservare la biodiversità ed assicurare un futuro - forse meno “miracoloso”, ma più solido - per milioni di piccoli agricoltori.
I commenti scientifici sono affidati ad autorevoli esperti indiani. Le loro analisi si intrecciano con i racconti dei contadini, tutti raccolti in presa diretta. Donne derubate dagli intermediari, bambini al lavoro nei campi, giovani alle soglie del suicidio, vedove disperate, agricoltori ingannati dalla falsa promessa di un benessere a portata di mano. Volti indimenticabili che raccontano la storia del cotone Ogm, in paesaggi e contesti di un’India inedita e ancora poco conosciuta.
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[Foto]
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Trailer del film "Behind The Label"
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REPORTAGE
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Film BEHIND THE LABEL, l’altra faccia del cotone indiano
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posted on 6/12/2011 at 11:35
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E adesso?..Andiamo avanti a grappini? Rispetto le idee altrui, se sono esposte in modo garbato. Non mi pare questo il caso.
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"POST CORREDATO DI CONSIGLI PER LE DISCUSSIONI" Bressanini è sempre interessante ma lo apprezzerei se stesse un po’ più quieto perchè tanto ci sarà sempre chi non la pensa come lui perchè non tutti son giornalisti e non tutti possono verificare le informazioni (come fa lui), fra un pannolino e una cacata e l’altra del figlio (ma non per questo uno non può dire la sua, anche se sbaglia). Ovviamente questo non deve essere un patentino per dire stronzate o ripetere a pappagallo l’uno o l’altro autore. Ma tutti possono solo leggere quel che passa loro per le mani, poi il dialogo A VOLTE può essere anche acceso. Ma se uno ce l’ha sempre contro la stessa cosa rischia di apparire un crociato anche se magari così non è. E invece ci troviamo i giornalisti che (bravi o cialtroni) continuano in un’onda di polemica che francamente a me non interessa per niente poichè si manifesta in una lagna continua e io non ho tempo per le lagne. E mi son anche stancato anche di spazzolarmi 200-300 articoli al giorno, anche perchè a posteriori ora vedo che tanto ormai si scrivono quasi sempre le stesse cose. Ragionando così poi io che faccio l’informatico dovrei spaccare la testa a tutti quelli che cancellano la solita icona dal desktop e non hanno ancora finito di chiamarmi alle 6 del sabato mattina perchè non hanno imparato ad accendere il monitor. Specie dopo che ho spiegato un milione di volte cosa succede, quindi onestamente quando uno non vuol capire non è che io posso continuare a scossoni o ceffoni. Quindi, pur apprezzando la ricerca di Bressanini, mi scazza a morte sta onda polemica, però il mondo è vario e ci son anche ste persone che muoiono dalla voglia di esibire la propria conoscenza senza sapere chi sta mai dall’altra parte. Adesso tu Fabio puoi anche gasarti nell’essere discepolo di Bressanini in giro per tutto il web, ma iniziare a contestare una discussione con un BURP che ha fatto schifo a tutti ha reso le tue argomentazioni meno appetibili e anche questo è un fatto. Quindi senza contestare il Bressanini che fa la sua analisi impietosa, vengo alla parte che mi è piaciuta di più di un vecchio articolo di Bressanini è quando descrive cosa è il "cotone BT" (Bacillus thuringiensis). Leggevo giusto questa estate vari libri sull’agricoltura biologica dove ho incrociato trattamenti a base di questo batterio (che comunque, non sono sicuro, ma credo che a un certo punto andassero limitati). Non è detto che mi serva ma anche per le mie colture può essere utile, senza abusarne. Sul batterio in questione esistono molti scritti ma si può cominciare dal solito wikipedia in sto caso: http://it.wikipedia.org/wiki/Bacillus_thuringiensisConcludendo: Fabio io, a parte la termografia, non ti conosco e magari sarai anche simpatico ai più, ma vedo che i tuoi interessi sono fotovoltaico, risparmio energetico e convenienza. Nessuna traccia di TERMINI quali ECOLOGIA nei tuoi post (men che meno reportage), il che fa sottintendere uno scarso entusiasmo per la materia. Almeno non tanto quanto la voglia di lottare contro l’ignoranza che impera nel settore, non senza evitare di incensarti per esser il portatore della verità. Per me hai molte argomentazioni veramente valide, ma sbatterle in faccia a tutti non ti rende simpatico e mette a rischio lo scopo "socratiano" della discussione e quindi rischi di veder fallire i tuoi sforzi non tanto per le cose giuste che dici. Ma perchè rischi di risultare antipatico.
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Buongiorno Luca e grazie per il commento. Mi scuso se il "burp" con cui ho iniziato il mio primo intervento è risultato sgradevole o antipatico. Sul momento mi era sembrato un simpatico modo di esprimere l’idea dell’indigestione di frottole, ma sicuramente potevo esprimermi meglio e cercherò di farlo in futuro.
Riguardo ai miei interessi credo sia superfluo ricordare che ciò che si trova sul web riguardo ad una persona non riassume certo tutti i suoi impegni e tutti i suoi interessi. In particolare per quel che mi riguarda l’ecologia circonda e permea da sempre molti dei miei interessi, tuttavia non avendo dedicato anni di università a biologia e studio di ecosistemi non mi sento all’altezza di scriverci sopra dei reportage. D’altra parte per riconoscere che gettare olii esausti nei tombini è un gesto folle non c’è bisogno di una preparazione specialistica, così come riconoscere che un’affermazione come "semi con un gene in grado di rendere sterili le varietà locali" necessita di forti evidenze scientifiche per provare che i geni di una specie sono in grado di creare mutazioni nei geni di _un’altra_ specie. Se qualcuno, per fare un esempio informatico, diffondesse la "notizia" che usare computer Apple (o installare Ubuntu) provoca un aumento dei suicidi tra gli utilizzatori credo che anche tu interverresti con fermezza per contestarla. Un conto sono le opinioni ("grande", "piccolo", "bello", "brutto"), un altro sono le menzogne. Se scrivessi in un reportage che Ruby è la nipote di Mubarak non credo che troverei molti disposti ad applicare con calma e delicatezza il metodo socratico. Qualche bel "vaffa" me lo beccherei, credo. Ad alcuni "anti"Qualcosa invece si perdona un po’ tutto, comprese le menzogne e questo non lo trovo affatto giusto, soprattutto per le conseguenze che ha se poi viene chiesto alla popolazione di esprimere un’opinione. Per evitare polemiche tralascio esempi troppo vicini e torniamo indietro di 80 anni: la popolazione accettò che venissero emesse delle leggi razziali anche perché le bugie sugli ebrei sono circolate per anni. Non si tratta quindi di ergersi come paladino della verità, ma piuttosto di svolgere un piccolo ruolo di censore delle menzogne, sperando che altri, con altre competenze, facciano lo stesso nei campi in cui io sono ignorante. Concludendo mi scuso ancora per quel "burp" e ti ringrazio per il tuo contributo.
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