Nome: Alessandro Furiato
Su di me: Redazione di HowToBeGreen - Esperto in tecnologie a basso impatto ambientale, consulente.
Interessi: Amo viaggiare nel mondo alla ricerca di soluzioni per molti dei problemi energetici che affliggono il pianeta
Vivo a: IT, vicenza
Specializzazione:: Perito elettrotecnico
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3/5/2011
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Riduzione Riscaldamento Globale
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Teoria di Hubbert, prezzo del petrolio, curva di esaurimento delle fonti fossili di energia. L’aumento dei prezzi del petrolio è stato continuo e inarrestabile dal 1998 circa. Partendo da meno di 20 dollari al barile a quel tempo, i prezzi hanno raggiunto e sfondato nel Maggio 2004, il tetto dei 40 dollari al barile. Un valore che, in moneta costante, è pari a quello che nel 1973 dette origine alla prima grande crisi del petrolio.
Questi aumenti hanno causato molta preoccupazione e in molti casi si è parlato del picco di Hubbert nell’interpretazione dell’attuale situazione. Secondo Hubbert, la produzione di una risorsa minerale segue una curva a campana. Il picco di questa curva è il punto di massima produzione: al di là del quale la produzione comincia inesorabilmente a diminuire.
LA CURVA DI PRODUZIONE
La teoria di Hubbert non si applica soltanto a qualcosa che accadrà, o potrebbe accadere, nel futuro. Piuttosto, è una descrizione di casi storici ben noti. Più di una volta è stato possibile osservare sperimentalmente che la produzione di una risorsa esauribile segue una curva a campana. Storicamente, forse il primo di questi è stata la produzione di olio di balena negli Stati Uniti nel secolio diciannovesimo. Un altro caso è quello della produzione di carbone in Pennsylvania. Il caso forse più noto è quello del petrolio negli Stati Uniti, dove la produzione ha mostrato un picco nettissimo del 1970.
Negli anni ’60, Hubbert stesso aveva previsto il picco degli Stati Uniti per il 1970. A quel tempo, era stato accusato di essere un folle visionario; ma i suoi detrattori devono essere rimasti molto sorpresi quando hanno visto la sua predizione realizzarsi. In tempi più recenti, un picco è stato osservato per la produzione di petrolio nell’Unione Sovietica nel 1990 e un altro per la produzione di petrolio del mare del Nord nel 1999.
Non sempre si osservano picchi netti e curve chiaramente “a campana”. In generale, si può dire che la curva di Hubbert si osserva quando l’estrazione della risorsa avviene in condizioni di libero mercato. Se questo non è il caso, per esempio per via di interventi governativi, formazione di monopoli, oligopoli o cartelli, oppure guerre e/o disastri naturali, allora la curva di produzione può essere irregolare e mostrare parecchi massimi. Questo sembrerebbe il caso della produzione da parte dei paesi che aderiscono all’organizzazione dei paesi esportatori di petrolio (OPEC).
LE RAGIONI DELLA CURVA A CAMPANA
Inizialmente, la curva a campana della produzione era stata proposta da Hubbert come un modello puramente empirico. Più tardi, è stato possibile chiarificare quali erano le ragioni che generano questo comportamento. Il ciclo di Hubbert è il risultato logico di come i fattori economici operano quando si trovano ad avere a che fare con una risorsa fisicamente limitata, il che è il caso normale per una risorsa minerale non riciclabile come il petrolio. Data questa caratteristica, la curva a campana di Hubbert è inevitabile in un economia di mercato. Possiamo distinguere diverse fasi del ciclo di Hubbert:
- La prima fase: espansione rapida. Inizialmente, la risorsa è abbondante e bastano modesti investimenti per estrarla. In questa fase, la crescita della produzione è esponenziale.
- La seconda fase: inizio dell’esaurimento. Le riserve “facili”, ovvero quelle meno costose, sono quelle estratte per prime. Con l’esaurimento delle risorse facili, comincia a essere necessario sfruttare risorse più difficili e questo richiede investimenti sempre più consistenti. La produzione continua a crescere, ma non più esponenzialmente come nella prima fase.
- La terza fase: il picco e il declino. A un certo punto, il graduale esaurimento rende talmente elevati gli investimenti necessari che non sono più sostenibili. La produzione raggiunge un massimo (il picco di Hubbert) e poi comincia a declinare.
- La quarta fase: il declino finale. In questa fase, normalmente non si fanno più investimenti significativi. La produzione continua, ma il declino procede fino a che non diventa talmente ridotta da cessare completamente.
E’ possibile simulare queste caratteristiche con vari modelli: empirici, stocastici oppure basati sulla dinamica dei sistemi. In ogni caso si ottengono curve a campana, anche se non necessariamente simmetrici.
Articolo di Ugo Bardi - ASPOItalia.
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REPORTAGE
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Teoria di Hubbert e l’esaurimento delle risorse fossili - parte 1
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posted on 5/3/2011 at 12:07
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E’ incredibile che tuttora le maggiori case automobilistiche continuino a proporre macchine sempre più grosse, pesanti e per nulla efficienti dal punto dei consumi. Sembra proprio che l’essere umano ami vivere come se ogni giorno fosse l’ultimo e quindi non abbia alcun senso pianificare una gestione delle risorse a lungo termine. E i nostri figli, che mondo troveranno?
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