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Nome: giuseppe tavella
Su di me: Docente di Elettronica, ricercatore nel campo delle Energie Rinnovabili mi occupo da molti anni di fotovoltaico, solare termico e geotermia a bassa entalpia. Viaggio da sempre con uno scooter elettric...
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Interessi: Lo studio Green Technology offre un servizio di consulenza mirato all’integrazione delle diverse tecnologie ecologiche insieme ad uno studio delle soluzioni green più adatte alle esigenze specifiche d...
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Locazione attività: IT, Veneto - Vicenza
Nome attività:
Green Technology
Descrizione attività: Studio di consulenza Energie Rinnovabili, in particolare geotermia a bassa temperatura (scambiatori verticali, orizzontali, a spirale etc), solare termico (per la produzione di acqua calda e riscaldam...
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Informazioni di contatto: Via Monte Pasubio n.25 Vicenza
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Profilo completo [ vedi ] |
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3/2/2011
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Riduzione Riscaldamento Globale
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Uno studio condotto da due ingegneri dell’Università di Stanford riporta alla ribalta la discussa possibilità di affidare alle fonti rinnovabili il 100 percento delle sorti energetiche del pianeta entro la metà di questo secolo. Le conclusioni di questo studio contraddicono di fatto la diffusa convinzione (mai dimostrata) secondo cui le tecnologie di sfruttamento dell’energia rinnovabile sarebbero ancora troppo immature, inefficienti e costose per sostenere la nostra civiltà.
Il titolo di questo studio è abbastanza chiaro: "E’ davvero un problema di ottimizzazione" e l’autore è Mark Jacobson, un ingegnere civile dell’Università di Stanford.
Jacobson insieme al coautore Mark Delucchi della Università della California, discute tutta una serie di dati su tecnologie e fonti di energia. In particolare sono valutate le diverse alternative comparando l’efficienza delle tecnologie insieme ai benefici per la salute e l’ambiente. E cosa si scopre? Che in testa alla lista troviamo l’energia eolica, il solare, l’energia geotermica e quella idroelettrica mentre i biocarburanti sono messi in fondo. L’energia nucleare e il carbone "pulito" (ovvero associato ai sistemi di cattura della CO2) si trovano in mezzo.
INTERESSANTE!
Inoltre, sempre secondo lo studio, il novanta percento della potenza disponibile potrebbe venire dall’energia eolica e solare mentre il geotermico e l’idroelettrico potrebbero contribuire per circa il 4 percento del totale e mentre un 2 percento potrebbe venire come contributo dalle tecnologie sfruttanti l’energia delle onde e maree.
Una preoccupazione persistente è comunque sempre legata all’energia eolica e a quella solare per la loro intrinseca natura impulsiva. Vero è che di norma il vento soffia forte di notte e il sole è presente di giorno. Dallo studio si designa come un opportuno sistema di rete elettrica intelligente (smart grid) agganciato a grandi centrali idroelettriche potrebbe essere la soluzione finale.
"Gli ostacoli alla realizzazione di questa trasformazione del settore energetico sono principalmente sociale e politico." Jacobson e Delucchi.
Ecco i file orginali: http://www.stanford.edu/group/efmh/jacobson/Articles/I/JDEnPolicyPt1.pdf e http://www.stanford.edu/group/efmh/jacobson/Articles/I/DJEnPolicyPt2.pdf
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REPORTAGE
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La tecnologia verde di oggi potrebbe alimentare il mondo entro il 2050
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posted on 2/3/2011 at 17:36
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"Il vento soffia forte di notte"?? Mah! Ho scorso i due pdf e non ho trovato indicazioni di costo e fattibilità dell’enorme numero di dighe idroelettriche necessarie per l’accumulo energetico proposto per far fronte all’intermittenza di sole e vento. Certo, il problema è sociale: nessuno vuole avere corrente intermittente e cara. Faccio notare che come fattore di capacità del fotovoltaico hanno usato 21%, che mi sembra molto ottimistico, ma voglio portare all’attenzione una frase dell’abstract che riassume le dimensioni dell’impegno previsto: We estimate that 3,800,000 5 MW wind turbines, 49,000 300 MW concentrated solar plants, 40,000 300 MW solar PV power plants, 1.7 billion 3 kW rooftop PV systems, 5350 100 MWgeothermal power plants, 270 new 1300 MW hydroelectric power plants, 720,000 0.75 MW wave devices, and 490,000 1 MW tidal turbines can power a 2030 WWS world that uses electricity and electrolytic hydrogen for all purposes.
Un miliardo e settecento milioni di impianti FV... Tre milioni di pale eoliche da 5 MW... esistono così tanti siti ventosi? E ci sono sulla Terra 270 siti per dighe idroelettriche da 1300MW?? Boh, mi pare tanto un concentrato di sogni.
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Lo trovo uno studio interessante soprattutto riguardo la concreta possibilità offerta dalle ATTUALI tecnologie verdi. Cosa dire di quelle che saranno inventate strada facendo? Sicuramente come dice Arte i numeri elencati fanno impressione ma non mi sembrano infondo così irraggiungibili. Mi accontenterei anche della metà (già più fattibile!), non c’è da dimenticare che questo studio considera SOLO le tecnologie verdi attualmente disponibili. Nella realtà mi sembrerebbe più realistico immaginare nel futuro una rivoluzione sulla rete elettrica (smart), centrali nucleari qua e là e quante più installazioni eoliche, termodinamiche e fv possibili.
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Il vento soffia forte di notte eccome! Ma qualche volta fa qualche scherzetto.. e lo sanno molto bene Houston e Dallas che sono così tanto dipendenti dalla fornitura di energia eolica proveniente dal West Texas tanto che il 27 Febbraio 2008 alle 20.11 esatte il vento SMISE letteralmente di soffiare in quasi tutta l’area West! I gestori della rete elettrica tagliarono qualcosa come 1.100 Mega Watt in quanto il vento passò dai consueti 1700 Mega Watt a circa 300! I carichi "staccabili" rimasero al buio per 90 minuti fino alla fine dell’emergenza. Tale fatto fu una tale novità da essere battuto dalle agenzie di stampa! Ironicamente nello stesso periodo in Florida più di 1 milione di persone rimasero per circa 4 ore al buio non a causa delle bizze di una fonte rinnovabile ma per problemi alla rete elettrica. Di chi dobbiamo quindi preoccuparci allora? Più del vento o della rete elettrica? " Texas produces the most wind power of any state and the number of wind farms is expected to increase dramatically as new transmission lines are built to transfer power from the western half of the state to more populated areas in the north. " Questa potrebbe essere una parte della risposta.
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Io mi fido più del vento che della stupidità umana! E’ l’uomo che deve imparare a sfruttare le fonti rinnovabili. Il problema dell’intermittenza? Ci penserà la tecnologia.
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Per confronto con le 270 dighe da 1300MW sognate dai due ingegneri la diga di Assuan ha una potenza di 2100 MW... Credo che sia chiaro che i siti adatti a dighe di questa potenza o sono già stati sfruttati oppure non vengono sfruttati perché allagherebbero delle regioni abitate. Della rete elettrica dobbiamo certamente preoccuparci, ma non possiamo nemmeno caricare troppe aspettative sulle "Smart grid": i cavi non potranno mai fare stoccaggio di energia, servono altri elementi che svolgano quella funzione. Finora abbiamo praticamente solo i bacini di pompaggio per questo scopo. Le tecnologie future forse ci aiuteranno, ma non possiamo contarci con sicurezza dato che ciò che dobbiamo ancora scoprire è per definizione un’incognita.
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