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Terre rare, approvvigionamento ed auto elettriche: una questione delicata
10/3/2011
Veicoli Elettrici
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  Locazione: Nel mondo
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Terre rare, auto elettriche, approvvigionamento: una storia che inizia già a complicarsi ancor prima di decollare significativamente. Ciò che sta creando qualche tensione fra le più grandi case automobilistiche che stanno puntando tutto sulle auto elettriche è la percezione, tutt’altro che infondata, che le materie prime (metalli e per lo più le preziose terre rare) iniziano a scarseggiare.

Qual’è il legame fra terre rare e auto elettriche? Le auto elettriche utilizzano batterie speciali per immagazzinare energia e per la costruzione delle stesse sono impiegate materiali facenti parti del gruppo delle 14 materie prime valutate come critiche, fra cui: antimonio, berillio, cobalto, fluorite, gallio, germanio, grafite, indio, magnesio, niobio, MGP (Platinum Group Metals), terre rare, tantalio e tungsteno.

Tra i produttori la Cina, che estrae oltre il 95 percento delle terre rare ma che ultimamente ha progressivamente ridotto le sue quote di esportazione per mantenere i minerali a disposizione dei mercati interni.

Se per le terre rare si calcola che vi siano riserve disponibili per i prossimi 800 anni, per piombo e rame si calcola che si possano esaurire nei prossimi 30-35 anni. A gestire per ora l’export di terre rare è la Cina già dalla seconda metà degli anni ottanta grazie alla competitività dei costi. Prima di allora le esportavano Brasile e India che poi hanno chiuso le loro miniere a causa del tracollo dei prezzi.

Le case automobilistiche però fanno sapere di aver messo in atto strategie che consentono a loro o ai partner di iniziare ad abbandonare le terre rare per la produzione delle batterie. Resta però il problema dell’approvvigionamento del LITIO, per cui si cercano alternative con il nichel-zinco, per esempio.

Sicuramente il problema si presenterà in tutta la sua grandezza dal 2020 in poi, data per cui è prevista l’espansione sui mercati dell’auto elettrica su scala mondiale. A titolo di esempio, è necessario l’impiego di un chilo di neodimio (uno dei minerali di terre rare), per la realizzazione di componenti specifici per l’ibrida Toyota Prius.

Ma il problema è anche per metalli quali il piombo ed il rame per i quali si stima l’esaurimento rispettivamente entro il 2030 e il 2045 circa se l’estrazione sarà si manterrà ai livelli del 2008. Ma in questo mondo ogni cosa "deve" crescere.. quindi anche l’estrazione! Immaginiamo quindi le conseguenze.

L’unica speranza è quella dovuta al RICICLAGGIO.. e qualcosa di molto significativo si sta muovendo un po’ in tutto il mondo verso questa direzione, visto che l’alternativa è rimanere senza più nulla.

Fonte: http://www.euractiv.com/en/specialreport-rawmaterials/automakers-worried-metals-rare-earths-news-502736


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Terre rare, approvvigionamento ed auto elettriche: una questione delicata
 
posted on 3/10/2011 at 11:57


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