Nome: Peter Aiaccio
Su di me: Amo combattere per quello che credo sia giusto
Interessi: Causa ambientale, Cinema, Musica
Vivo: IT, Veneto
Specializzazione: Scienze ambientali
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Post in bacheca Green [
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Commenti a reportage [
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"Davvero?" Si davvero a detta di Schutter ma soprattutto della McGill University (www.howtobegreen.eu/greenreport.asp?title=611), ecco alcuni estratti:
- Lo studio conclude che la fame nel mondo è causata dalla povertà e disuguaglianza, e non dalla scarsità di produzione. Negli ultimi due decenni, il tasso di produzione alimentare mondiale è cresciuta più velocemente del tasso di crescita della popolazione mondiale.
- Il mondo produce già più di 1 volta e mezzo cibo sufficiente per sfamare tutti gli abitanti del pianeta. Questo significa che il mondo produce già abbastanza cibo per sfamare 10 miliardi di persone, ovvero il picco della popolazione previsto entro il 2050.
- In realtà, la maggior parte della produzione industriale va per i biocarburanti e l’alimentazione degli animali confinati piuttosto che per alimentare 1 miliardo di affamati
E’ il vecchio discorso del tubo che perde acqua: c’è chi dedica la propria vita/studi per cercare di ripararlo vedendo in tale azione la soluzione definitiva, c’è chi invece le pensa tutte per cercare di aumentare la pressione dell’acqua confondendo la perdita (causata da un enorme buco sul tubo = spreco) con la perdita di carico.
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Per come la vedo io.. considero LO SHOPPING la vera minaccia. Acquistare continuamente da vestire quando non se ne ha per nulla bisogno è un assurdo apocalittico. E nessuno dica che la moda fa bene all’economia in tempo di crisi: è il pianeta che ormai è in crisi nera, totale ed irrecuperabile.
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A proposito di compostabilità della plastica, ho visto in vendita acqua in bottiglia in plastica vegetale COMPOSTABILE.
Controllando l’etichetta è scritto chiaramente quanto segue: "la bottiglia e l’etichetta sono sia riciclabili che compostabili - si biodegradano completamente in 80 gg negli appositi siti di compostaggio. Il tappo è in PE e va quindi conferito nella raccolta differenziata della plastica".
Pur essendo radicalmente contrario al concetto stesso di acqua in bottiglia.. ho acquistato alcune confezioni e vi garantisco che all’APPARENZA è identica alle comuni plastiche per imbottigliamento. Da questo punto di vista hanno fatto veramente un bel lavoro. Il prezzo si attesta sui 0,4 euro al litro contro altre marche che utilizzano plastica tradizionale con prezzi compresi da 0,26 a 0,39 euro al litro. Non c’è moltissima differenza.
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Acqua "Sant’Anna BIO" (il colore della plastica è verde).
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Decisamente una grandiosa speranza concreta per il mercato dei veicoli elettrici. Come è noto qualsiasi cosa, risorsa o fonte di energia, che si trovi lontano dal luogo di utilizzazione finale comporta costi energetici (o sprechi) di non trascurabile entità. Con una battuta si potrebbe parlare in questo caso di aver beccato "due piccioni con una fava": energia pulita + metallo fondamentale per la diffusione dei veicoli elettrici!
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Ci sono esperienze in veneto, in particolare nelle provincie di padova e vicenza, di impianti collegati a sonde di tipo orizzontale? Se si, a che profondità vanno installate e che resa media hanno per metro quadro?
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Questo è un bel problema.. non penso si possa realizzare semplicemente inserendo un semplice filtro in uscita.. un filtro in grado di filtrare le micro plastiche deve poter trattenere almeno particelle più grandi qualche micron. Visto quello che normalmente esce dagli scarichi della lavatrice.. temo che un filtro "idoneo" sarebbe intasato dopo pochi lavaggi.
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"Ci sono due modi per conquistare e schiavizzare una nazione. Uno è con le spade, l’altro è con il debito." (John Adams, 1735-1826)
Vedi anche: John Perkins, Ex-economista capo per la Chas. T. Main Inc., autore di "Confessioni di un killer economico"
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#OccupyWallStreet penso sia la prima e la più importante (soprattutto a livello simbolico) forma di protesta contro il sistema capitalista e finanziario globale.
Il pianeta Terra è sottoposto ad una pressione immane ed a un inquinamento mostruoso non per la necessità di sfamare tutti gli esseri viventi ma per sovra alimentarne fino all’estremo solo una piccola parte mantenendo in estrema povertà l’altra.
Vista dall’alto la situazione attuale non ha futuro.
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Mi sembra proprio un bel lavoro.. da capire, per curiosità, qual’è la temperatura di mandata del sistema di riscaldamento e il tipo d’impianto di distribuzione del calore (radiatori/fancoil o radiante). grazie!
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Interessante! a livello economico, quanto può costare trattare i balconi con questo tipo di olio ad acqua? Al metro quadro, al litro.. rispetto alla vernice tradizionale o eco. Grazie.
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Non serve mai carteggiare?
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Aggiornamento sul gas di scisto negli USA: Secondo gli ultimi dati della Banca Mondiale, resi noti in anteprima da Reuters, l’anno scorso la quantità di gas bruciata senza alcun filtro nei pozzi di estrazione di tutto il mondo è cresciuta del 4,5%. La parola che spiega cosa stia succedendo non è, almeno questa volta, “fracking” ma è “flaring“.
La prima, ormai la conosciamo, indica la tecnica utilizzata per estrarre il gas di scisto dalle rocce in cui è intrappolato: si pompa acqua addizionata di sabbia e sostanze chimiche ad alta pressione nel giacimento per rompere la roccia e liberare il gas. E si inquina la falda acquifera, oltre a causare (forse, ancora è da dimostrare) microterremoti nell’area di estrazione.
La seconda, il flaring, indica l’usanza di bruciare il gas sporco in eccesso che esce dal giacimento mentre si estrae il metano intrappolato nelle rocce. Per mantenere la pressione costante, ed evitare esplosioni, si manda alla fiamma pilota il gas in maniera molto simile a quanto è stato fatto a bordo della piattaforma Total Elgin, nel Mare del Nord, per evitare che saltasse in aria a causa della enorme perdita di gas verificatasi un mese e mezzo fa.
I dati della Banca Mondiale dicono che nel 2011, nei soli Stati Uniti, sono stati bruciati con la tecnica del flaring tanti metri cubi di gas quanti ne consuma la Danimarca in un anno per coprire il suo fabbisogno nazionale. E in Danimarca fa freddo. Questo ha portato l’America all’interno della assai poco invidiabile top ten dei “Flaring States“, insieme ad altri Stati già da tempo presenti come la Russia, la Nigeria e l’Iraq.
Fonte: www.greenstyle.it/stati-uniti-lo-shale-gas-sta-facendo-aumentare-linquinamento-9252.html
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Non solo le banane hanno un packaging "duro a morire" ma anche arance, pompelmi e compagnia. Non hanno nessun bisogno di essere insacchettate.. è assurda questa trovata!
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Correzioni effettuate.. grazie! Evidentemente c’è qualche "problema" pratico non propriamente semplice da risolvere. La sabbia e il vento è sicuramente un problema non di poco conto. Non si può pensare di bagnare continuativamente il suolo come ho visto fare (in tv) nel campo di qualche centrale solare nord-americana e spagnola.. tanto meno immaginare ad una colata di cemento.
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Ringrazio Sergio per i suggerimenti e per gli spunti di riflessione.
A proposito di Smart Grid, ho letto un articolo poco tempo fa in cui l’Enel dichiaratamente vantava una sorta di primato a livello mondiale in termini di implementazione delle Smart Grid. Da quanto scrivi tu tendo a dedurre o che sia falso oppure che finora ci si assesti ancora su autoproduzioni irrisorie rispetto al modello di distribuzione di energia elettrica centrale-consumatore. @Sergio: hai qualche informazione in più a riguardo? Cordialmente.
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Questo è quello che voglio sentire.. fanno bene a battersi con tutti i mezzi..se contro certi bastardi di cacciatori le parole non servono allora ben vengano gli scontri fisici.. l’impedimento tattico.
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"Porta la sporta" mi sembra un motto molto importante e da condividere. Personalmente cerco di evitare i sacchetti bio, non perchè non siano ecocompatibili, anzi.. ma semplicemente perchè se è possibile attuare dei gesti che comportino una salvaguardia delle risorse.. beh, perchè no? Infondo è tutta una questione di educazione e abitudine.
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La cosa che fa più incazzare è vedere come la multinazionali decidano di rallentare, dico rallentare, la loro opera di distruzione del pianeta soltanto in virtù di qualche contratto in meno. E’ OSCENO. Simply.
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Onestamente non vedo come una soluzione valida per il presente ne tanto meno per il futuro rimpiazzare le attuali centrali a carbone con delle corrispondenti nucleari. In nessuna discussione seria sul piano tecnico-scientifico in merito ad una rivoluzione energetica radicale (perchè solo di questo il mondo ha bisogno) si pensa all’utilizzo diffuso dell’energia atomica. Si parla piuttosto di ridisegnare il concetto di rete elettrica (per ovviare ai problemi di intermittenza delle fonti rinnovabili), stoccaggio ad alta potenza, sfruttamento delle sorgenti rinnovabili a livello diffuso/grandi parchi ed efficienza energetica.
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Ce ne sono anche in Italia?
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Mi piace questa iniziativa green e sociale! Darò la massima visibilità possibile! Complimenti.
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