Nome: monica tavella
Su di me: Amo la natura ed insegnare ai piccini il rispetto per il creato.
Interessi: Musica e fotografia. Cantante e flautista.
Vivo a: IT, Veneto Vicenza
Specializzazione:: Maestra elementare
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22/2/2011
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Riciclo & Riutilizzo
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Locazione:
Il nostro mondo
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Secondo l’Organizzazione delle Nazioni Unite la plastica ed i fertilizzanti sarebbero le più pericolose minacce che incombono sul nostro Pianeta. É quanto si legge nell’edizione 2011 del Libro dell’anno del Programma Onu per l’Ambiente.
Negli ultimi 50 anni, infatti, la concentrazione di fosforo nelle acque dolci e nel terreno è cresciuta di almeno il 75 percento, mentre la quantità di fosforo scaricato nell’ambiente marino ammonta a circa 22 milioni di tonnellate l’anno. I dati più allarmanti arrivano dai Paesi in via di sviluppo dove vengono scaricati in mare fino al 70 percento delle acque reflue.
Altrettanto preoccupante la situazione riguardo la plastica che intossica vegetazione ed animali, persino quelli in cima alla catena alimentare. Nonostante ciò, non è possibile calcolare l’esatta quantità di plastica e microplastiche che arrivano negli oceani.
Determinante il forte consumo pro capite di imballaggi e buste di plastica. Solo considerando Nord America ed Europa occidentale si parla di circa 100 kg a testa ogni anno, destinati ad aumentare, entro il 2015 fino a 140 kg, mentre in Asia, nel giro di quattro anni, si passerà dai 20 kg attuali ai 36 kg.
«I casi del fosforo e della plastica in mare - spiega Achim Steiner, direttore dell’Unep - mettono in rilievo il bisogno urgente di colmare vuoti a livello scientifico, ma anche di accelerare la transizione globale ad un’economia verde, efficiente dal punto di vista delle risorse, per realizzare uno sviluppo sostenibile e occuparsi della questione povertà ».
L’unica via percorribile per arginare l’emergenza plastica rimane dunque quella del RICICLAGGIO, ma non tutti i Paesi dell’UE hanno accolto seriamente questo monito tanto che i tassi di riciclo della plastica variano fortemente. Si passa, infatti, dal 25 percento di alcuni stati all’oltre l’80 percento di Paesi come Norvegia e Svizzera.
Ancora a detta dell’Unep sarebbe auspicabile, per colmare tali disparità, promuovere consultazioni a livello globale e regionale sulle prossime sfide chiave dal punto di vista scientifico per trovare così soluzioni e nuove opportunità, sia dal punto di vista produttivo che occupazionale.
(di Maria La Calce tratto da http://www.nuovasocieta.it)
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REPORTAGE
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ONU: plastica e fertilizzanti stanno avvelenando la Terra
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posted on 2/22/2011 at 10:21
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La soluzione potrebbe stare negli EM (microrganismi effettivi), consiglio la lettura del libro di Teruo Higa
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