Nome: Beppe Tav
Su di me: Redazione di HowToBeGreen. Ecologista fino al midollo :) Amo la natura, gli animali e se per difendere l’ecosistema dalla distruzione assassina degli uomini sono necessarie azioni concrete e forti, allora chiamatemi pure ECO-ATTIVISTA.
Interessi: Non accettare la logica senza futuro secondo cui "ci sarà un perchè se le cose stanno così"
Vivo a: IT, Vicenza / Veneto
Specializzazione:: Ricercatore ambientale
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9/2/2012
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Riciclo & Riutilizzo
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Pannolini lavabili per bambini. In cotone, in bambù.. ce ne sono per tutti i gusti. Sono diventato papà da pochissimo tempo e dopo una parentesi di 3 giorni con i tradizionali pannolini usa e getta (offerti dall’ospedale) io e mia moglie abbiamo iniziato subito ad utilizzare i pannolini lavabili riutilizzabili.
Devo dire che prima di cominciare mi ero posto molte domande del tipo: saranno comodi? Saranno efficaci nel fare il proprio lavoro? Saranno facili da pulire? Ne varrà la pena? Sarà uno stress provvedere al lavaggio? E l'asciugatura? Tutte domande a cui, dopo già solo un paio di settimane, posso rispondere concretamente ed positivamente!
Inizialmente, devo ammettere, che l’idea dei pannolini lavabili mi era venuta in mente per motivi legati alla salvaguarda del pianeta e MAI avrei creduto che tale soluzione fosse ideale in primo luogo per la praticità assoluta e per il benessere avvertito dal bimbo. Del resto è la mia prima esperienza!
Che cosa compone un pannolino lavabile? Un pannolino lavabile, sia in cotone che bambù, è formato da quattro componenti principali. Il primo componente è di fatto una mutandina, il secondo è un assorbente, il terzo è un velo di carta e il quarto è una mutandina impermeabile. Come si può vedere bene dalle foto che ho fatto, il set (mutandina + assorbente) è completo inserendo una velo di carta specifico pensato per la raccolta delle componenti più solide. E quando il pannolino si inzuppa di pipì? Nessun problema. Il set composto da mutandina, assorbente e velo di carta è avvolto da una mutandina elastica impermeabile che protegge i vestitini dall’umidità del pannolini bagnati.
Praticità del cambio pannolino? Massima. Prima di cambiare il pannolino, in soli 7-10 secondi si prepara il set completo (mutandina elastica, mutandina in cotone/bambu, assorbente in cotone/bambu e velo di carta raccogli solidi). Al momento della rimozione del pannolino sporco, la carta raccogli solidi viene gettata via (sto verificando se può essere compostata nell’umido.. ve lo comunicherò in seguito nei commenti) e il resto del set (esclusa la mutandina elastica impermeabile che si tiene la stessa per giorni) viene buttata in un secchio insieme agli altri pannolini sporchi. In quel secchio si possono raccogliere anche i pannolini di 2 giorni (dipende dalla scorta che uno si è fatto).. magari con un po’ d’acqua (consiglio di raccogliere l’acqua fredda della doccia così da non sprecarne neanche una goccia) e lasciati in ammollo.
Il lavaggio del pannolino? A 40 o 60 gradi in lavatrice a 800 giri/min max e senza igenizzanti tipo napisan ed ammorbidenti.. sufficiente il normale detersivo, meglio se “ecologico”. Possono essere lavati insieme agli altri vestiti e il risulato (anche senza l'ammollo in acqua) è stato straordinario (vedi la prima foto qui sotto).
L'asciugatura del pannolino? Il modo migliore è sempre quello di metterli all’aria aperta. Se poi uno è dotato di asciugatrice ad altissima efficienza (come il sottoscritto - vedi foto asciugatrice elettrica alimentata da impianto fv con efficenza A-50%) allora può completare come faccio io: asciugarli all’aria aperta e al sole. Quando si raccolgono si controlla se sono o meno del tutto asciutti. Nel caso siano ancora un po’ umidi è sufficiente inserirli in asciugatrice e completare l’asciugatura.
In queste giornate d’inverno al nord italia c’è comunque vento e sole (nonostante il freddo). In queste condizioni ultimo l'asciugatura dei pannolini in asciugatrice la sera (se li ho stesi al sole il mattino) per massimo 20-30 minuti a bassa temperatura. Preziose info sull'asciugatura dei pannolini seguendo questo link: http://www.howtobegreen.eu/domanderispostegreen.asp#55
Quanto durano i pannolini lavabili? Beh, se considerate che i pannolini che sto utilizzando per il mio bebè li ho ricevuti in prestito da una cara amica che li ha utilizzati per le sue due bimbe… fatevi due conti.
Considerazioni finali: una bellissima esperienza ecologica degna di nota.
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[Foto]
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( Nessun video aggiunto ) |
REPORTAGE
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La mia prima esperienza con i pannolini lavabili in cotone e bambù
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posted on 9/2/2012 at 15:29
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Integro il reportage: io son un altro user di pannolini lavabili (sia da piccolo coi ciripà sia da grande con due bimbe all’attivo, e con entrambe ho utilizzato pannolini lavabili). Faccio delle aggiunte visto che i pannolini li ho usati per molto e li ho presto sostituiti persino con mutandine:
1. confermo la praticità e tutto quel che concerne lavabilità, scalabilità delle soluzioni (inserti vari per maggior assorbimento) e impermeabilità. Va comunque detto che oltre una certa età i bambini cominceranno a fare più pipì o ad essere cambiati meno spesso in rapporto a quanto emettono (la combinazione delle due in realtà) e in quel caso anche la parte impermeabile qualche volta potrebbe leggermente non essere più sufficiente (io non ho avuto tanti problemi comunque)
2. mi chiedevo anche io se gli inserti fossero compostabili o meno ma alla fine ho usato una delle soluzioni più pratiche: eliminare l’inserto! Le feci vengono in pochissimo lavate via con dell’acqua calda e si butta il tutto nel wc. Dopo il lavaggio eventuali macchie se ne andavano dopo un’asciugatura al sole (confermato anche da mia mamma che ebbe le medesime esperienze quando io ero neonato). Nulla di nuovo dunque, se non una ripresa di vecchie abitudini.
3. per i pannolini che tieni in ammollo consiglio un bel coperchio, la pipì butta su di quei vapori che ti ammazza altrimenti :-)
4. di modelli ce ne sono una infinità, ci sono anche delle comode mutandine spugnose che col tempo diventano pratiche con l’elastico, e il bimbo prova a farla da solo quando se la sente
5. ultimo e non meno importante: è una cazzata quella che i pannolini devono assorbire; devono assorbire il giusto e il bambino non deve imparare che quello è il posto per fare i bisogni, è quindi giusto e sacrosanto assecondare i tempi e i bisogni del bimbo. Quando si lamenta si può provare a sedersi con lui sul wc e vedrete che dopo un po’ farà i suoi bisognini e dovrete cambiare qualche pannolino in meno. Ho fatto così con la mia figlia più grande, mentre sulla più piccola ho provato questo sistema fin da quando aveva 3 mesi. E non ho dovuto mai spiegare loro che dovessero andare a farla in bagno perchè lo hanno sempre fatto.
Alla fine col buon senso si trovano sempre molte risposte.
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Una testimonianza significativa... che prende in considerazione svariati aspetti che la maggior parte della gente comune non considera... difendendosi dietro a luoghi comuni sulla praticità dei pannolini convenzionali. Anche in questo caso la condivisione di un pensiero può aiutare le persone a fare la scelta più giusta per andare incontro al pianeta e fare un ulteriore passo al di fuori della cultura dominante...
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Grazie per aver condiviso con noi la tua esperienza, mi rende felice che un altra persona abbia dato un parere positivo sui lavabili! Volevo soltanto aggiungere un appunto: per chi volesse una maggiore sicurezza di igienizzazione ed un effetto sbiancante, può aggiungere al lavaggio un po’ di PERcarbonato (da non confondere assolutamente con il perborato), se siete fortunati lo trovate da solo, ma in genere è contenuto, assieme a riempitivi etc. (tipo il bicarbonato), negli igienizzanti ecologici che si possono trovare nei negozi bio. Questo è utile soprattutto quando ci sono arrossamenti o infezioni.
In questi casi si consiglia di tenere la temperatura di lavaggio almeno a 60°C, aggiungere un po’ di igienizzante, e possibilmente stendere al sole (che igienizza); c’è anche chi li stira con il vapore.
Riassumendo, più la temperatura di lavaggio è elatava, più si garantiscono efficacia di lavaggio e igiene. La biancheria lavata a 30°C ha un numero di batteri 10 volte inferiore rispetto a prima del lavaggio, quella lavata a 40°C, ha un numero di batteri 500 volte inferiore, mentre lavaggi a 60°C garantiscono il quasi totale abbattimento della carica batterica iniziale.
Lo svantaggio è che all’aumentare della temperatura, aumenta anche il consumo di energia e quindi aumentano anche le emissioni di CO2 (il 70-80% dell’elettricità utilizzata dalla lavatrice serve a scaldare l’acqua).
Un buon compromesso potrebbe essere quello di alternare cicli di lavaggio a basse temperature a saltuari cicli ad alte temperature.
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(o comunque mandare in lavatrice dell’acqua già calda, e ci sono dispositivi in commercio che lo fanno...)
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meglio ancora se il tutto funziona con pannelli solari, e qui giungiamo alla fine di qualche risposta che in altri thread si riassume con "quanto conviene"?
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