Nome: Luca Segalla
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1/11/2010
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Cibo Biologico & Locale
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Voglia di piantare qualche pianta da frutto per poter assaporare qualche frutto di stagione dala vostra terra?
Benissimo, anche qui si può seguire una filosofia ecologica e biologica nonchè rispettosa del territorio e che soprattutto possa favorire e salvaguardare la BIODIVERSITA’. Esiste un’azienda di Reggio Emilia che applica il recupero di varietà antiche di frutti: www.maiolipiante.it; per capire l’importanza di questo bisogna fare un passo indietro e comprendere che le "nuove" specie introdotte nelle nostre zone sono state selezionate con criteri che poco avevano a che fare con l’ambiente, in primis quella dell’esasperazione della quantità nella produzione, a discapito magari della resistenza delle piante. E qui entrano in gioco i veleni vari per preservarne la durata e l’incolumità di fronte alle malattie, a discapito del frutto finale, della terra e dell’ecosistema in genere.
Detto ciò si acquistano le piante presso il vivaio di fiducia (badate bene che non tutti sanno di cosa parlano, e quindi sentite sempre il produttore/selezionatore per capire magari a chi appoggiarvi per l’acquisto; anche perchè i consigli che seguiranno per assistervi sono i più disparati e molti metodi consigliati dai vivai possono essere quantomeno discutibili...)
Detto ciò si comperano le piante e si piantano nel terreno (sorvolo sui dettagli perchè il web è pieno di informazioni di questo tipo).
COSA FARE? Mah, gran poco devo dire... le piante non hanno bisogno di noi per crescere e fruttificare, è l’essere umano che con la sua superbia pensa che ci sia bisogno del suo intervento per tutto.
COSA NON FARE? Il depravato genere umano si fa prendere dalla smania di far mettere al mondo ciliegie grandi come angurie e di far produrre a una pianta tanti frutti da sfamare il paese (salvo poi buttare tutto nella spazzatura dovendo quindi oltretutto smaltirne il rifiuto umido). Pertanto: - non date medicine non richieste alle piante: una pianta giovane difficilmente si ammalerà, mentre a una pianta vecchia non si possono dare medicine preventive: bisogna capire di cosa soffre la pianta prima (voi prendereste una tachipirina per una martellata su un dito?) - non riempite il terreno di concimi di ogni specie
Quindi in sostanza non fate niente: una pianta si cura con gli occhi giorno dopo giorno. Imparate a conoscere le anomalie, i parassiti, gli insetti utili e quelli dannosi, le malattie di origine fungina e e le malattie vere e proprie. Per questo è importante che il vostro vivaio di fiducia sappia cosa vi ha venduto, altrimenti tutti vi consiglieranno di pomparci sopra prodotti o altri prodotti (che poi vi mangerete).
Le uniche cose che potete usare saranno (salvo rare eccezioni): - un po’ di stallatico come concime quando viene piantata la pianta (ho detto un po’), e non a diretto contatto con la pianta - per le infezioni di origine vegetale un po’ di verderame (ma se non c’è troppa umidità e l’ambiente è buono non dovreste averne bisogno) - per le infezioni di tipo animale (afidi e quant’altro) si può usare un po’ di trattamento all’olio bianco (na specie di paraffina)
Non sono trattamenti preventivi quindi se dati in via preventiva non servono assolutamente a niente.
Io però ho un consiglio interessante di un altro tipo: il ripopolamento con insetti utili (le coccinelle mangiano gli afidi, i criptolemi mangiano le cocciniglie, i fitoseidi mangiano gli acari, le api e i bombi impollinano i fiori dei vostri alberi). Il consiglio è www.eugeastore.com e www.agriemporio.it perchè lì vendono gli insetti utili e vi daranno qualche consiglio per tenerne in zona qualcuno. Guardatevi anche www.bioplanet.it
E poi alla fine il genere umano dovrà anche capire che un paio di boccioli infestati dagli afidi sono anche un bene, altrimenti le coccinelle non mangiando non si riproducono; l’importante è che una razza non abbia il sopravvento sull’altra. Mantenendo un equilibrio le piante daranno i loro frutti e noi non dovremo fare un granchè.
Anche perchè l’accanimento terapeutico sulle piante per massimizzarne la produzione ci fa perdere tempo, risorse nonchè ingerire veleno. E questa obiettivamente si chiama stupidità.
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REPORTAGE
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Frutteto biologico con insetti utili
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posted on 11/1/2010 at 13:25
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Molto interessante! Sono d’accordo con quanto spieghi nel tuo articolo. Seguirò il tuo consiglio visto che ho intenzione di acquistare a breve delle piante da frutto!
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Da Garden Bidese a Mirabella puoi andare, e chiedi di Mauro, un tizio molto bravo che ti spiega tutto di tutto
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per trattamenti anti-afidi restando in tema biologico bisogna usare insetti entomofaghi vedi i Rincoti, Ditteri, Coleotteri e Neurotteri(coccinelle ecc.)oppure trappole a feromoni.Sconsiglio vivamente l’utilizzo di verderame se si vuole applicare la cultura biologica.
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(anche se il verderame è concesso nel biologico che io sappia, tuttavia ho appena letto che con i microrganismi effettivi di teruo higa si possano bonificare anche terreni pieni di rame... problema ormai diffuso dalle nostre parti)
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guarda io sono restato a quello che mi insegnava il professore di ecologia 3 anni fa che nell’agricoltura biologica qualsiasi tipo di prodotto chimico non può essere usato,soprattutto se si ha un’azienda biologica perchè se esce un controllo ti possono chiudere l’azienda...questo ovviamente non vale per agricoltori privati come noi anche se come dicevo prima se si vuole restare in tema biologico è meglio evitare l’uso del verdarame:)
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(non proferisco verbo perchè non so)
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i miei sono solo consigli:)posso anche sbagliare:)
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A proposito: tempo fa mio papà aveva avuto bisogno di usare una polvere a base di piretro e sei è comperato du scatolette di prodotto (diverse, nello stesso negozio, in giorni diversi). Una aveva un periodo di latenza di 2 gg e l’altra di 90 gg, ma non c’era scritto niente di niente. Occhio perchè spesso i negozianti non sanno cosa vendono; dopo approfondite ricerche ho capito che un prodotto era permesso nell’agricoltura biologica, l’altro no (a base di piretrina, che non è la stessa cosa). Non approfondisco oltre perchè non ho niente in mano ora. Poi alla fine abbiamo visto che le piante fanno comunque il loro bel frutto che non abbiamo usato né uno né l’altro (e non ricordo il contesto ora fra l’altro)
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