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 Autore del reportage
Nome: PREMANANDA EMANUELA CODARDINI

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Interessi: danza, lettura, yoga, viaggi

Vivo a: IT, padova

Specializzazione:: naturopata, esperta in riflessologia plantare, fitoterapia e nutrizione

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Il codice delle uova: ecco cosa c’è da sapere
13/9/2011
Cibo Biologico & Locale
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  Locazione: Italia
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Codice uova e allevamenti. Tutti noi conosciamo le uova. L’uovo è un alimento naturale di cui ci si può cibare direttamente o come ingrediente presente in numerosi piatti delle cucine di tutto il mondo. L’uovo è un alimento ricco di proteine e vitamine ed è un alimento sano e completo. Le uova si possono cucinare in tantissime maniere, sono presenti in tantissimi prodotti confezionati e fatti in casa.

Quando acquistiamo le uova vi chiedete mai da dove arrivino o se le galline sono state trattate bene, se ha respirato aria fresca, se non ha mai visto un raggio di sole o in che modo sono state alimentate? Queste domande sono fondamentali!

Spesso le galline vengono maltrattate, chiuse in gabbie piccolissime senza possibilità di muoversi, di camminare e di vivere normalmente. La loro ovulazione viene regolamentata dalla luce artificiale affinchè creino il massimo numero di uova possibili (una gallina in condizioni normali produce massimo un solo uovo al giorno!). Questo tipo di allevamento di galline è chiamato in gabbia o più semplicemente [uova di batteria] dove un contadino/allevatore non si preoccupa di COME stanno le sue galline e della QUALITA’ delle sue uova. Si preoccupa solo della QUANTITA’, mettendo in secondo piano il benessere dei propri animali, considerandoli solamente una fonte di guadagno.

Purtroppo non possiamo chiudere questi bunker di galline perchè questi allevamenti sono perfettamenti legali per lo stato italiano, però per iniziare possiamo INFORMARE le persone affinchè sappiano distinguere i diversi tipi di allevamento.

Ora veniamo al codice uova, ovvero la rintracciabilità:

Dal 2004 sul guscio di tutte le uova di gallina prodotte nell’Unione europea è necessario che venga marchiato un apposito codice che ne consente la rintracciabilità, indicando il tipo e il luogo di allevamento da dove proviene l’uovo stesso. Quindi, per legge, le uova in commercio devono avere, sia sulla confezione che sul guscio, un codice.

Facciamo un esempio. Se sul vostro uovo trovate il seguente codice:
3 IT 001 VR 0XX

Il primo numero (quello più importante) indica il tipo di allevamento:
[0] - produzione biologica (una gallina per 10 metri quadrati su terreno all’aperto, con vegetazione)
[1] - all’aperto (una gallina per 2,5 metri quadrati su terreno all’aperto, con vegetazione)
[2] - a terra (sette galline per 1 metro quadrato su terreno coperto di paglia o sabbia in capannoni privi di finestra e luce sempre accesa)
[3] - in gabbia (25 galline per metro quadrato, in posatoi che offrono 15 centimetri per gallina)

Le cifre successive indicano invece:
IT - paese di produzione delle uova
001 - comune di allevamento
VR - provincia di appartenenza
0XX - allevamento di deposizione

Sull’imballaggio devono essere riportate le seguenti informazioni:
- nome, indirizzo e codice del produttore
- numero di uova e/o il peso
- giorno o periodo di deposizione
- tipo di allevamento con le seguenti diciture:
(uova da agricoltura biologica)
(uova da allevamento all’aperto)
(uova da allevamento a terra)
(uova da allevamento in gabbie)

Non acquistate uova con codice 3!

In Italia, in Francia e in numerosi altri Paesi, la maggior parte della produzione delle uova deriva da allevamenti in gabbie. La Svizzera nel 1992 ha invece proibito l’allevamento in gabbia. Questo provvedimento, fortemente supportato dalle locali organizzazioni ambientaliste, non ha dato però i risultati sperati in quanto non proibisce comunque l’importazione dall’estero di uova da allevamento in gabbia, che attualmente coprono circa il 50% del fabbisogno locale. Le uova di categoria B non adatte al consumo umano, non hanno obbligo di stampigliatura, ma gli imballaggi devono essere contraddistinti da una fascetta o un’etichetta di colore rosso.

Riflettiamo su tutto questo.
Impariamo a guardare i timbri, le etichette, gli ingredienti. Se vogliamo imparare a mangiare sano è indispensabile... Si ha la possibilità di acquistare uova biologiche (che, è vero, costano un pochino di più!) nei vari supermercati o negozi bio, o meglio ancora si ha la fortuna di conoscere qualche agricoltore fidato, che fa scorrazzare le proprie galline in giro per i campi e quindi acquistare le uova direttamente da lui. L’importante è iniziare a conoscere. Nel nostro paese manca l’informazione e a causa di questo dilaga l’ignoranza che non permette, spesso, alle persone di riflettere e di fare la giusta scelta.


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Il codice delle uova: ecco cosa c’è da sapere
 
posted on 9/13/2011 at 10:50


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Per fortuna ho un mio caro zio che mi porta sempre uova fresche fatte da galline curate con amore da lui!! Le galline sono sempre libere di muoversi e non sono certo obbligate a produrre come fossero macchine. Quando mi porta una dozzina di uova sono tutte diverse sia nel colore che nella forma. Questo a dimostrazione della loro genuinità. Il colore del tuorlo è intenso e il gusto non ha pari con quelle che un tempo acquistavo in supermercato.
 
Per fortuna ho una ventina di galline a casa. Uova belle e fresche, degli zabaioni a volte che manco la Clerici o la Parodi immaginano :)
 
Ad essere vegani si risolverebbero molte cose.. altro che galline in gabbia! Ad onor del vero io non sono neppure vegetariana.. ma l’influenza del fratello maggiore si sta facendo sentire.. :)
 
senza voler essere polemica...io sono vegan da 11 anni, non mangio quindi nessun derivato animale, comprese le uova. Da un punto di vista etico mi viene diffile associare l’espressione "curate con amore" ad un allevamento, anche se casalingo. Temo infatti che pure il più amabile degli zii sia ben pronto a tirare il collo ad ognuna delle sue galline nel momento in cui queste smettono di produrre uova o molto prima. Per le galline allevate a terra ogni prato è "un miglio verde", un miraggio di libertà e benessere pronto a svanire per un capriccio alimentare. Se vogliamo parlare di valori nutrizionali poi, le uova non sono poi così salutari come ci vogliono far credere, a meno che non si reputi fondamentale introdurre colesterolo nell’organismo umano. Se volete qui maggiori info: http://www.scienzavegetariana.it/nutrizione/uova_nutr.html
Per il resto, i gusti son gusti e facilmente cambiano, dopo tanto tempo anche solo l’odore mi fa venire la nausea. Io tifo per le galline, e per il fratello maggiore ;)
 
Grazie Marzia per il link e per il tifo :) mai avrei pensato che le uova potessero essere "così pesanti e in quel modo" per l’organismo. A prescindere dall’essere o meno vegan - che è una scelta di vita straordinaria - la scienza alimentare parla piuttosto chiaro e questo mi conforta non poco! La scienza è conoscenza.
 
Grazie a tutti per i commenti. Questi post nutrizionali vogliono essere semplicemente educativi per coloro che non guardano nemmeno le etichette. Essere vegan o vegetariani è una scelta di vita, come dici giustamente beppe, che non tutti fanno. Quindi comunque educare le persone ad essere consapevoli di ciò che mangiano, senza fargli violenza psicologica, sarebbe già un inizio.
 
Un ottimo inizio direi, leggere l’etichetta dei cibi dovrebbe essere un’abitutine, pochi riservano la giusta attenzione a ciò che mangiano o mettono a contatto della loro pelle. grazie quindi per i vostri reportage sempre interessanti. Scusate se non posto mai nulla, un’altra butta abitudine da modificare... :)
 
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