SergioCapraro ha commentato il reportage
reportage:
Cara Vannessa.
Solitamente l’argomento, è valutato sulla base di due parametri:
A. Impatto ambientale
B. Impatto economico.
Da sempre si sbandierano mezze verità con l’intendo di avvalorare l’interesse di una parte o della sua opposta.
Per questo, approfitto dell’iniziativa di Mr. Robert che riporti, per apportare il mio contributo alla chiarezza.
A. Da nni si promuove la trazione elettrica con il bollino di "impatto zero" o "zero emissioni" dicendo il falso. Come è sempre, a mano a mano che la gente e la legge si svegliano, si aggiusta il tiro; da non molto infatti anche grandi attori dell’automotive crescono in moralità dichiarando più relisticamente "emissioni dal pozzo alla fonte".
Nessuna trasformazione energetica può essere completamente sicura e ad impatto zero, probabilmente perchè sta nell’essenza stessa dell’Energia questa verità.
La "filiera" scelta dal Sig. Robert è peraltro, quella che più si avvicina a raggiungere - per il ciclo energetico in discussione - importanti risultati in quest’ottica ambientale, anche se con rendimenti migliorabili.
Quel sibillino "(quasi prevalentemente diurna)" va peraltro precisato, perchè ovvio e limitante: ovvio poichè il fotovoltaico può trasformare energia quasi esclusivamente di giorno ed in presenza di sole e limitante poichè la scelta di ricaricare le batterie esclude l’utilizzo alternativo e, salvo avere "accumulatori di giro", impone la rinuncia all’utilizzo del veicolo cioè dell’obbiettivo per cui lo si possiede.
B. Già quanto appena detto suggerisce la necessità di analizzare nel dettaglio ogni conclusione per poterla considerare vera e riproducibile.
Come più volte scritto, il fotovoltaico ha ben oltre mezzo secolo di storia quindi il suo pay off, ROI o pay back che dir si voglia, è un dato comunque dinamico.
30, 20, 10 o 5 anni restano pertanto sempre e comunque valori da prendere con le pinze e in quest’ottica, il pregevole fai da te illustrato, ha più valore esemplificativo che non in termini di rendimento.
L’ulteriore impatto degli incentivi statali, cui anche questa iniziativa deve ricorrere per esaltarne la valenza, deriva dal sistema di tassazione ed obbliga quindi - specie di questi tempi - la necessità di sottolineare come l’avanzare della tecnologia concretizzando rendimenti migliori e prezzi inferiori, suggerisca di ottimizzare le scelte temporali dell’investimento per evitare l’inutile spreco di risorse.
Grazie comunque, perchè hai evidenziato un modo di non "sprecare", "svendere" quindi "ottimizzare" la sovraproduzione energetica diurna stimolando interventi.
Bene sarebbe infatti, che anche l’eccesso notturno, attuale caratteristica dei sistemi energetici nazionali, possa essere egualmente indirizzato con attese di rendimento certamente migliori di quelli qui configurati; questa scelta, dovrebbe rientrare nel contesto di un razionale programma per la gestione della risorsa energetica, sinergico anche con per l’opzione "trazione elettrica".
Buona giornata
Sergio Capraro (
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