ArteInCollina ha commentato il reportage
reportage:
Eccolo qua: il biochar, ovvero la carbonella: interrarlo è l’azione esattamente contraria rispetto all’estrazione di carbone per bruciarlo nelle centrali termoelettriche.
Interrare carbonella, come giustamente sostiene Lovelock, sarebbe un bene da vari punti di vista, ma dal lato dell’immissione di CO2 in atmosfera si tratta di uno sforzo sproporzionato rispetto agli consumi di carbone a scopi energetici. Pensate che la sola centrale Enel di Fusina (VE) brucia ogni anno oltre due milioni di tonnellate di carbone... ed è UNA centrale sola! Vi immaginate lo sforzo per sotterrare varie centinaia di milioni di tonnellate di carbonella all’anno in Europa? E’ come stare sul Titanic con un secchiello!
Lovelock e altri ecologisti hanno lasciato Greenpeace proprio perché l’intestardirsi di quest’ultima contro il nucleare ha avuto e sta avendo come principale effetto il maggior consumo di combustibili fossili e quindi l’aumento di immissioni di CO2 in atmosfera con conseguenze climatiche di proporzioni infinitamente peggiori di quelle degli (evitabili) incidenti nucleari.
Qui Greenpeace protesta giustamente contro la conversione a carbone di Porto Tolle
http://www.9online.it/blog_emergenzarifiuti/2011/07/21/porto-tolle-blitz-anti-carbone-di-greenpeace-ma-i-dipendenti-enel-protestano/
e qui ci sono i dati (non aggiornatissimi) su Fusina
http://www.arpa.veneto.it/spi/docs/10_ENEL_Fusina.pdf
a cui Enel per fare bella figura e recuperare dell’idrogeno, (prodotto di scarto delle vicine inquinanti lavorazioni di plastiche PVC) ha affiancato una centrale ad idrogeno ampiamente pubblicizzata, anche con bugie. Un esempio? Ecco: http://www.enel.com/it-IT/media/news/fusina_rossi/index.aspx
Notate: "una volta prodotto, è un combustibile tra i più ecologici". Già, ma bisogna produrlo, cioè non è una fonte di energia, ma un vettore!
E poco dopo: " la comunità scientifica internazionale indica [l’idrogeno] come una delle opzioni strategiche su cui puntare per soddisfare in modo sostenibile la crescente domanda di energia". Ecco, vorrei conoscere qualcuno degli esponenti della "comunità scientifica internazionale" che sostiene questa corbelleria. E sia chiaro, Rifkin è un economista, non uno scienziato.
L’idrogeno non si trova libero in natura e per poterlo ottenere in forma libera bisogna spendere più energia di quanta si possa poi recuperare dal suo utilizzo, che sia ricombinato in cella a combustibile o, ancor peggio, bruciato in una centrale termoelettrica come quella Enel.
Infine, tornando al carbonio, "la cattura e il sequestro geologico della CO2" che viene propinata ad ogni occasione dalle industrie è un’altra mistificazione colossale. I volumi di CO2 prodotta sono enormi e anche dopo milioni di anni dalla chiusura i serbatoi sotterranei sarebbero ancora pieni di CO2 pronta a sfuggire e provocare migliaia di morti per asfissia. Non è chiaro perché questo crei meno preoccupazioni rispetto a qualche metro cubo di scorie solide...
http://oggiscienza.wordpress.com/2011/08/01/nucleare-i-due-volti-dellasia/
(
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