Nome: Gherardo Pertile
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Vivo: IT, Veneto / Vicenza
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Post in bacheca Green [
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Commenti a reportage [
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gh.p ha risposto ad una domanda, scrivendo:
...mi permetto di suggerire che prima di stimare il fabbisogno energetico dovresti partire da un progetto che ne necessita il meno possibile... dunque posizionamento e schermatura delle aperture, tipologia di murature, sfruttamento della ventilazione notturna per il raffrescamento etc etc. Quando hai disegnato un progetto che necessita il meno possibile di ulteriore energia per raffrescamento, ...allora sei sulla buona strada, e l’investimento x fotovoltaico o geotermico sarà sicuramente minore. (leggi tutto)
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Questo reportage è stato cancellato.
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gh.p ha risposto ad una domanda, scrivendo:
"Casa Passiva" è un termine generico; se si vogliono avere dei dati precisi ci si può riferire allo standard "Passivhaus" http://it.wikipedia.org/wiki/Casa_passiva messo a punto dal fisico edile Dr Wolfgang Feist http://www.passiv.de/. Una "passivhaus" può essere costruita con qualunque tipologia costruttiva, in legno (come Rubner), in laterizio come una casa tradizionale, o ad esempio con struttura in ferro o altro ancora; l’importante è che il risultato del fabbisogno energetico per il riscaldamento sia ≤ 15 a kWh/(m²a)oppure che il fabbisogno energetico primario di energia sia ≤ 120 kWh/(m²a). Un fabbisogno con questi risultati è un fabbisogno molto contenuto, circa 10 volte in meno di quanto richieda una costruzione tradizionale. (leggi tutto)
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gh.p ha risposto ad una domanda, scrivendo:
Una casa "passiva" così come definita secondo lo standard Passivhaus dell’Istituto di Darmstadt, non necessita di stufa o caldaia. L’isolazione stessa della casa riduce drasticamente la dispersione del calore interno verso l’esterno. Il calore interno viene immagazzinato in modo detto appunto "passivo" (senza produzione di energia) dal sole (attraverso le finestre) dalle persone (attraverso il calore che emanano dal corpo) e dal calore emesso dalle atrezzature domestiche all’interno della casa. Il calore interno viene poi recuperato da un "recuperatore di calore" posizionato nella macchina che espelle l’aria viziata interna ed immette quella fresca esterna all’interno dell’abitazione. Si può comunque predisporre un’integrazione elettrica (ad esempio nei bagni) qual’ora il calore recuperato non fosse sufficiente a riscaldare l’aria in alcuni ambienti. Dunque l’ausilio di una stufa o caldaia produrrebbe un calore eccessivo all’interno dell’abitazione e perciò non deve essere prevista. (leggi tutto)
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